mercoledì 04 dicembre 2024


04/12/2024 09:36:24 - Manduria - Attualità

«È fondamentale che la società tutta si impegni a comprendere e affrontare queste problematiche. L’educazione gioca un ruolo cruciale: promuovere valori di rispetto, empatia e risoluzione pacifica dei conflitti nelle scuole e nelle famiglie può contribuire a creare un ambiente più sano»

Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato del presidio Libera di Manduria. Ecco il testo.

«Apprendiamo con rammarico una notizia che ha popolato i giornali durante quest’ultimo fine settimana. Tali notizie, quali l’aggressione da parte di un gruppo di ragazzi (alcuni di loro anche maggiorenni) ai danni di un uomo di 54 anni, oramai non sono nuove per Manduria e possiamo stimare che più di una volta all’anno, il nostro paese diviene teatro di violenza e sopraffazione.

Non ultimo vi è da ricordare l’episodio avvenuto alla fermata del BUS qualche mese fa.

La violenza tra i giovani è un fenomeno complesso e preoccupante, che merita una riflessione approfondita. Spesso

si tende a pensare alla violenza come a un atto isolato, ma in realtà essa è il risultato di una serie di fattori interconnessi: contesto sociale, influenze familiari, dinamiche di gruppo e, non da ultimo, i modelli culturali veicolati dai media.

Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un aumento di episodi violenti tra i giovani, che si manifestano in diverse forme, dall'aggressione fisica al bullismo, fino alla violenza verbale e psicologica. Questi comportamenti possono essere alimentati da un senso di impotenza e di frustrazione, un desiderio di affermazione o di appartenenza a un gruppo, o anche dalla semplice imitazione di modelli comportamentali negativi. La ricerca di identità e il bisogno di riconoscimento che caratterizzano l’adolescenza possono spingere i giovani a cercare approvazione attraverso atti estremi, dimenticando le conseguenze delle loro azioni.

È fondamentale, quindi, che la società tutta si impegni a comprendere e affrontare queste problematiche. L’educazione gioca un ruolo cruciale: promuovere valori di rispetto, empatia e risoluzione pacifica dei conflitti nelle scuole e nelle famiglie può contribuire a creare un ambiente più sano.

Esprimiamo quindi la nostra solidarietà all’uomo colpito sabato scorso e invitiamo la collettività tutta ad interrogarsi nuovamente circa lo stato di povertà educativa che attraversa la nostra comunità e che non può lasciare indifferenti le istituzioni, la famiglia, la scuola e le parti sociali.

Affermiamo con convinzione l’idea che un percorso di riflessione collettiva che parta anche dagli adulti, sia un passo in avanti per affrontare tali fenomeni e per contenere le conseguenze. Solo attraverso un approccio collettivo e consapevole possiamo sperare di ridurre la violenza tra i giovani e costruire un futuro in cui il rispetto e la comprensione reciproca prevalgano sugli istinti distruttivi».











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