La relazione di Saverio Fella sull’importanza dell’acqua e la visita culturale a Grottaglie
Ecco il resoconto delle attività del centro culturale di formazione permanente “Plinio il Vecchio” della settimana scorsa, purtroppo condizionate dal maltempo che non ha consentito di attuare completamente il programma.
Martedì 3 dicembre, Saverio Fella, “Acqua un bene prezioso”
E ‘stato affrontato il tema dell’acqua, considerato un bene prezioso per ogni forma di vita, tanto che il nostro pianeta è coperto dal 71% di acqua e per questo chiamato il pianeta azzurro.
Senza cibo si può vivere per un mese, senza acqua non si supera la settimana.
Argomento di miti e leggende fin dall’antichità è stata considerata fonte di vita e purificazione, dal battesimo dei cristiani alle religioni induiste in cui il fiume gange è inizio e fine di ogni forma vivente.
Ogni insediamento umano è nato vicino all’acqua, infatti si va alla ricerca di un pianeta abitabile solo se contiene acqua nei tre stati come sulla terra e cioè in forma liquida, gassosa e solida (ghiaccio).
Sono state prese in rassegna le proprietà dell’acqua, la capillarità, la tensione superficiale e cioè il potere di coesione fra le sue molecole formate da un legame covalente fra un atomo di ossigeno e due atomi di idrogeno che si osserva nelle gocce, la capacità di adesione ai tubi capillari tanto importanti allo sviluppo delle piante che con i l loro xilema trasportano sostanze nutritive dalla radice alle foglie. Il galleggiamento del ghiaccio sulla superficie dell’acqua che funge da isolante permettendo la vita alla fauna sottostante.
Il suo alto calore specifico che permette all’acqua di riscaldarsi più lentamente rispetto alla terra e lentamente cedere calore, fenomeno responsabile delle brezze costiere. Il suo potere solvente dei sali minerali ed altre sostanze idrofile molto importanti nei meccanismi emuntori degli esseri viventi. Così come importante nei meccanismi termoregolatori. Poi è stata presa in rassegna la distribuzione dell’acqua sul pianeta oceani (97%), e acqua dolci (3%), ripartita in calotte polari (inaccessibili) e acque superficiali (fiumi laghi) e profonde (sottosuolo) di cui soltanto meno dello 0,3% è disponibile all’utilizzo. Di questo 0,3% il 70% utilizzato in agricoltura, il 22% nell’industria e solo l’8% per il consumo umano.
Infine è stato descritto il ciclo dell’acqua nell’idrosfera con i meccanismi di evaporazione e ricaduta sotto forma di piogge, alcune volte acide, ma la cui distribuzione sul pianeta non è così equa e per questo alcune zone rimangono deserte ed altre invece subiscono violenti nubifragi responsabili di catastrofici eventi.
Tutto questo per opera dei cambiamenti climatici che con il rialzo termico sono responsabili di fenomeni estremi, di cui ne fanno le spese soprattutto i paesi in via di sviluppo e non solo.
Secondo l’OMS l’acqua è un bene dell’umanità e tutti hanno diritto all’accesso all’acqua potabile, senza distinzione di alcun genere, purtroppo però non è sempre cosi, alcuni paesi più ricchi hanno la disponibilità di 50 litri al giorno per persona contro i 3 litri al giorno in Africa.
Il rischio da scongiurare in futuro è la cosiddetta guerra dell’acqua, cioè la guerra dell’oro blu.
Mercoledì 4 dicembre: Luigi Neglia, visita culturale a Grottaglie
Numerosi soci, quasi trenta, si sono ritrovati a Grottaglie; la giornata si presenta piovigginosa e non lascia presagire miglioramenti.
Il prof. Luigi Neglia, promotore, guida questa vista culturale nelle tortuose stradine della città vecchia, ai margini della gravina delle ceramiche, tra scorci improvvisi di un tessuto urbano di altri tempi, e, passando dal Santuario di San Francesco de Geronimo per una breve visita, e al castello Episcopio.
Successivamente si passa alla visita al Giardino Mediterraneo, una sorta di hortusconclusus monastico di origine medievale: gli spazi sono definiti da percorsi fiancheggiati da pilastri quadrati in pietra e, in alcuni casi, da pergolati in ferro sovrastanti; motivi architettonici familiari e ricorrenti.
Il Castello Episcopio, di impianto medievale e simbolo della potestà feudale dei vescovi tarantini, ci accoglie con la sua antica e possente torre interna; la guida ce ne traccia la storia.
Il Castello ospita il Museo dele Ceramiche, il più importante museo pugliese sul tema dell'arte delle ceramiche; con 5 differenti sezioni:Archeologica, delle Maioliche, della Ceramica tradizionale d'uso, Contemporanea, Presepi.
Si coglie la generosità della materia prima che si presta docilmente ad assumere le forme che l’artista crea; parimenti si resta affascinati dalla qualità e quantità di decori e finiture che mostra. Le interpretazioni artistiche, dall’archeologico al contemporaneo, appaiono quasi senza tempo con la continuità espressiva di questa materia “povera” che in queta terra tanta ricchezza assume. Si parla di manufatti che, in qualche modo, hanno accompagnato fasi della vita quotidiana; torna la sensazione di familiarità, quasi di osservare un angolo delle nostre case ove un oggetto è riposto da tempo, pronto ad essere riusato. Il tutto poi nobilitato dalla qualità della fattura e dalla incomparabile presenza dell’estro dell’artista ceramista. Le tante interpretazioni del presepe, nella apposita sezione, rendono evidente l’universalità del soggetto persistente nelle meravigliose, libere e spesso non convenzionali interpretazioni degli artisti ceramisti.
Subito doposi percorre il quartiere delle ceramiche, lungo la gravina di San Giorgio, in un ambiente roccioso dove, grazie ai ceramisti che nel corso dei secoli hanno ricavato laboratori e forni di cottura, si percepisce il forte, indissolubile legame tra la terra e gli abitanti; la ceramica pare quasi essere il legante di questa intima unione.
I laboratori si susseguono fitti econ la visita alla bottega di Giuseppe Fasano, che occupa gli spazi di una antica abbazia rupestre del quindicesimo secolo, e la Galleria Fornaro, ospitata in un antico frantoio ipogeo. Il fascino dei luoghi fa da cornice alle creazioni d’arte esposte in una sequenza di emozioni forti.
A pochi passi troviamo un novello anfitrione: il maestro Mimmo Vestita che conduce la comitiva a visitare Casa Vestita, “casa sua”. Stupefacente e coinvolgente il tono appassionato del maestro che racconta praticamente scorci della sua vita, spesa per molta parte alla ricerca di un passato nascosto, riscoperto magari scavando in quella antica casa col suo “giardino segreto”. E la paziente ed ostinata ricerca e gli scavi hanno regalato reperti assolutamente originali, preziosi di cui mette a parte e che racconta.
Si passa, quindi alla Bottega Vestita; ci si inerpica, quasi, in un laboratorio che pare una casa torre e termina su un terrazzo singolare. Singolare perché regala una vista mozzafiato, spaziando fino al mare, e perché è il luogo deputato ad una sorte di rituale, antico e coinvolgente magistralmente “officiato” dal maestro Vestita.
A questa punto si passa al ristoro delle membra e, dopo tanto cibo per la mente, gli intervenuti si accostano al generoso desco del ristorante da Alfredo, che accoglie nelle sue sale ove è pronta una “maestosa” tavolata; la convivialità è la cifra di questo nostro gruppo riunito a tavola. Il prof. Neglia non fa mancare le sue proverbiali antiche letture e, soprattutto, una di saluto allo chef Alfredo che si unisce alla comitiva
Lo scopo era di cercare e capire il senso della ceramica legata alla terra ed ai suoi abitanti; si è trovato nelle grotte scoscese in cui si decorano pazientemente a mano pezzi unici, nel racconto appassionato dei maestri che affondano nel passato gli estri per il futuro e in un posto in cui alla preparazione cibo sono riservati pari cura e talento.
Il programma della prossima settimana prevede:
Martedì 10 dicembre: Ettore Tarentini, relazione sul tema “L’infosfera, l’oceano digitale in cui navighiamo” parte IIª
Mercoledì 11 dicembre: A. Dimitri, relazione sul tema “Disamina storica e antropologica della psichiatria”
Giovedì 12 dicembre: G. Andrisano, relazione sul tema “Il problema difficile della coscienza”
Venerdì 13 dicembre: Giovanni Sammarco, relazione sul tema “Ebraismo e antisemitismo tra storia e poesia”.