«Dove sono finiti i tanto attesi mercatini di Natale? La frazione di Uggiano Montefusco, quest’anno nuovamente “umiliata” e sistematicamente spoglia di luminarie»
Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato del gruppo Demos di Manduria. Ecco il testo.
«L’approssimarsi del Natale 2024 svela inevitabilmente quanto sia lontana Manduria dai parametri delle altre città di pari livello. Evitando di ricorrere a opinioni confutabili, si cercherà di restare nei fatti. La sintesi impone l’uso di domande precise, alle quali si chiede risposta da parte degli assessori di competenza.
Nonostante la provvidenza economica aumentata (da 20mila euro nel 2023 a 22mila euro per il 2024), luminarie e addobbi natalizi di quest’anno, fatta eccezione per le iniziative lodevoli dei singoli esercenti commerciali, sono più povere e in minor numero.
Perché?
Dove sono finiti i tanto attesi mercatini di Natale?
La frazione di Uggiano Montefusco, quest’anno nuovamente “umiliata” e sistematicamente spoglia di luminarie -forse più dello scorso 2023-, non prova quel pruriginoso e amaro gusto che spinse il Comitato Cittadino a una lettera aperta a Sindaco e Assessore apparsa sulla rete ancor prima di essere protocollata al Comune di Manduria. Perché?
Lo scorso anno, una nota ditta installatrice di luminarie arrivò quasi al boicottaggio dell’abbellimento di Manduria, trovando mille e una difficoltà presunte lasciando inspiegabilmente e improvvisamente, tutti in balìa delle onde…!
La stessa ditta che poi ha avuto incarico ben due volte, prima per i festeggiamenti a ottobre scorso del Santo Patrono di Uggiano e successivamente, per i recenti festeggiamenti in onore di San Nicola.
Quest’anno, con più soldi e meno luminarie, sembra vada proprio tutto bene. Perché?
Le pagine social, controllate dalle scelte strategiche del noto facente funzione (designato dalla stessa Assessora Lamusta come “suo Staff”), riportano solo ciò che a Popularia conviene.
‘Manduria Experience’, strumento di promozione e valorizzazione del territorio, costato alla comunità 5mila euro, informava -invece- puntualmente su data, ora e luogo di tutti gli eventi manduriani. Tutti, non solo quelli a discrezione.
Riportiamo testualmente quanto dichiarato sul portale:
Manduria Experience è il risultato dell'impegno e della volontà dell'amministrazione di fornire al pubblico un punto di riferimento virtuale unico, per scoprire tutte le attività culturali, sociali e imprenditoriali della nostra città, disponibile 365 giorni all'anno.
Perché lasciar agonizzanti le pagine Facebook, Instagram e il sito web?
Un progetto finalmente organico, ben concepito e che avrebbe potuto essere, se adeguatamente gestito, un volàno per le tutte le attività culturali, sociali e turistiche non solo della nostra Città, ma dell'intero comprensorio delle Terre del Primitivo.
C'era anche una linea grafica ed editoriale più in linea coi tempi, unica e armonica, studiata da professionisti del settore (la realizzazione fu affidata a Consolidati). Perché non dare continuità? Perché buttare al vento 5000 euro?
“Forse” non vi sono sufficienti competenze? O gran parte dei fondi dei capitoli dedicati a tali investimenti sono stati utilizzati in altro modo?
A noi, oggi, non è dato sapere.
“Forse” è più conveniente condividere post già “belli e impacchettati" o di altri assessorati? “Forse” il progetto ‘Manduria Experience’ era troppo articolato e impegnativo per essere portato avanti? Non è “forse” la stessa Lamusta ad avere la delega al Marketing Territoriale?
Nella città degli alberi veri tagliati, troneggia – in piazza Garibaldi – un tragico albero di plastica. Eppure, Manduria è nella Rete dei Comuni Sostenibili e sventola alta la bandiera di Città Plasticfree. Perché?
Ci sarebbe altro da chiedere a questa Amministrazione, ma il confronto non è il suo forte... Soprattutto a quei consiglieri comunali che, per ordini di scuderia, sono più di quattro anni che dicono solo e sempre ‘Obbedisco’. Si rendono conto che l’ottusa subordinazione sarà la loro fine politica?
E anche davanti a tali esempi di lentezza corticale la domanda è sempre la stessa: perché?».
Gruppo Demos Manduria