«Se davvero avesse voluto combattere la situazione, avrebbe potuto adottare misure più incisive già mesi fa»
Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato di Ferdinando Arnò, avente come oggetto l’ampliamento della volumetria della discarica. Ecco il testo.
«Cosa avrebbe potuto fare il sindaco per fermare i TIR?
Il sindaco ha poteri di regolamentazione del traffico e della sicurezza urbana ai sensi del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL, D.Lgs. 267/2000) e del Codice della Strada (D.Lgs. 285/1992). Poteva:
• Emanare un’ordinanza di limitazione del traffico pesante su quella strada per motivi di sicurezza e viabilità.
• Imporre divieti di sosta o di transito per i mezzi pesanti nelle ore di punta.
• Creare un’area di sosta alternativa per i TIR lontana dal centro abitato, obbligando i camion a fermarsi prima di arrivare alla discarica.
• Coordinarsi con la Prefettura e la Polizia Locale per gestire il traffico ed evitare che i mezzi occupassero la strada.
• Richiedere un tavolo tecnico urgente con ARPA, ASL e Regione per valutare l’impatto sulla sicurezza e proporre soluzioni concrete.
Ha fatto tutto questo?
Dalle informazioni disponibili, sembra che il sindaco non abbia adottato misure concrete per deviare o limitare il traffico. Ha espresso pareri contrari alla discarica e ha annunciato un ricorso al TAR, ma non risulta che abbia effettivamente bloccato i camion o imposto regolamenti più severi sulla viabilità.
2. Poteva bloccare la discarica per motivi ambientali e sanitari?
Il sindaco, in quanto autorità sanitaria locale (art. 50 TUEL), ha il potere di emettere ordinanze contingibili e urgenti se c’è un pericolo immediato per la salute pubblica. Poteva:
• Chiedere verifiche straordinarie ad ARPA e ASL per accertare se le emissioni della discarica superassero i limiti di legge.
• Emanare un’ordinanza di chiusura temporanea della discarica, se i dati avessero mostrato rischi per la salute.
• Bloccare i conferimenti dei rifiuti da altre province, motivando la decisione con l’impatto ambientale.
• Sollecitare interventi regionali per ridurre i cattivi odori e le emissioni tossiche.
Ha fatto tutto questo?
Non risultano ordinanze di chiusura né richieste di verifica straordinarie da parte del sindaco. ARPA ha monitorato la discarica, ma il Comune avrebbe potuto agire in modo più deciso, emettendo provvedimenti per tutelare la salute pubblica.
3. Ha fatto abbastanza per ridurre la puzza?
La puzza della discarica e dei camion in attesa è uno dei problemi più sentiti dai cittadini. Il sindaco avrebbe potuto:
• Chiedere ad ARPA di installare centraline di monitoraggio più frequenti per rilevare la qualità dell’aria.
• Imporre alla discarica di coprire meglio i rifiuti e ridurre la dispersione di odori.
• Vietare il transito dei camion con rifiuti organici nelle ore più calde della giornata.
• Fare pressione sulla Regione per accelerare la chiusura dell’impianto.
Ha fatto tutto questo?
Sembra che il sindaco abbia denunciato il problema, ma non abbia imposto misure concrete per fermare la puzza. I cittadini continuano a lamentarsi e la situazione rimane invariata.
Conclusione: protesta solo di facciata?
Il sindaco ha espresso contrarietà e annunciato azioni legali, ma non ha usato tutti gli strumenti a sua disposizione per fermare la situazione.
• Non ha bloccato i TIR con ordinanze di viabilità.
• Non ha fermato la discarica con provvedimenti sanitari.
• Non ha ridotto la puzza con misure ambientali stringenti.
Se davvero avesse voluto combattere la situazione, avrebbe potuto adottare misure più incisive già mesi fa. L’impressione è che l’opposizione sia stata più politica che operativa, lasciando ai cittadini il peso di protestare senza azioni concrete».
Ferdinando Arnò