domenica 30 marzo 2025


01/03/2025 11:37:25 - Sava - Cronaca

I tre sono ora ai domiciliari, due dei quali due con braccialetto elettronico

Nelle prime ore di oggi 1° marzo, i Carabinieri della Compagnia di Manduria, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Taranto, nei confronti di tre persone di Sava, presunti autori, in concorso tra loro, del reato di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine è scaturita dall’acume investigativo dei Carabinieri della Stazione di Sava, che hanno notato un anomalo andirivieni di persone, alcune già note come assuntori di stupefacenti, in quel centro cittadino. Le successive indagini, condotte con metodi tradizionali come appostamenti, pedinamenti e riscontri, hanno permesso di ricostruire come gli indagati avrebbero stabilito la loro base operativa all’interno di un’abitazione, situata nel centro abitato di Sava, trasformandola in un vero e proprio punto di riferimento per gli acquirenti.

Per eludere i controlli e ridurre i rischi di essere scoperti, i tre indagati avrebbero successivamente trasferito la loro base operativa in un’altra abitazione, mantenendo invariata le modalità operative e garantendo un servizio ininterrotto di spaccio di sostanze stupefacenti, ad un flusso cospicuo di clienti, tutti i giorni a qualsiasi ora.

Le abitazioni, dotate di un sofisticato sistema di videosorveglianza ha consentito loro di monitorare costantemente tutta l'area circostante. Inoltre, gli ingressi degli appartamenti sono stati blindati con delle robuste lastre di ferro, e la droga veniva ceduta attraverso strette feritoie, il tutto studiato per ridurre al minimo il rischio di controlli o irruzioni da parte delle forze dell'ordine, rendendo le piazze di spaccio particolarmente radicate e difficili da contrastare.

Gli indagati, fatta salva la loro presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, così come disposto in provvedimento a cui è ammessa impugnazione, sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, due con braccialetto elettronico, in attesa del previsto interrogatorio di garanzia.











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