Nell’agosto del 2018 salvò la vita a decine di persone dopo l’esplosione di Borgo Panigale e per questo era stato nominato Cavaliere da Mattarella
Il poliziotto eroe Riccardo Muci, 38 anni, è una delle due vittime dell’ultraleggero precipitato al confine fra Liguria e Piemonte. Originario di Copertino, era Sovraintendente della Polizia di Stato in servizio a Roma
Nel 2018 aveva salvato decine di persone dopo l’esplosione di un’autocisterna in autostrada.
Un’autocisterna carica di gpl che percorreva la tangenziale tamponò un tir. E pochi minuti dopo esplose. Un boato sulla città, con fiamme altissime e nuvole di fumo. E l’Italia rimase paralizzata e divisa in due. Ma prima di quel tragico momento, in cui morì una persona e ci furono 145 feriti, Riccardo Muci, ai tempi agente del Commissariato Santa Viola, salvò decine e decine di vite.
«Ero a bordo della Volante, quando con il mio collega Giacomo Chiriatti della Polstrada Bologna Sud notammo una coltre di fumo e decidemmo di avvicinarci» raccontò Riccardo Muci.
Frazione di secondi perché la situazione iniziava ad aggravarsi.
«C’era un odore inconfondibile nell’aria».
Muci agì facendo allontanare automobilisti e curiosi. Poi l’esplosione.
«Il primo pensiero è stato capire l’entità del danno e mettere in salvo quante più persone possibili», raccontò ancora il giorno successivo dall’ospedale Bufalini di Cesena dove venne ricoverato per le gravi ustioni – di secondo e terzo grado – riportate durante l’eroico intervento.
Passò anche l’allora premier Giuseppe Conte a complimentarsi. E per il leccese, qualche mese dopo, il 29 dicembre, arrivò un riconoscimento, direttamente dal Presidente della Repubblica. A Muci venne conferita una delle 33 onorificenze di Cavaliere al Merito da Sergio Mattarella.
Ieri però, a 38 anni, per il sovrintendente della Polizia una tragica morte, precipitando con il piper sul quale viaggiava con l’amico Giuseppe Gabbi, anch’egli deceduto, dopo essere partiti dal Torinese.