E’ la protesta ideata da Arnò nel pomeriggio in cui nell’aula consiliare avrà luogo un’assemblea, convocata dal sindaco, contro l’ampliamento della discarica
Riceviamo, e pubblichiamo, un intervento dell’artista Ferdinando Arnò. Ecco il testo.
«Restiamo in casa
Sono nauseato. E so di non essere l’unico. Ci manca solo il sindaco con un rametto di robinia in mano, a manifestare contro sé stesso, per chiudere in bellezza questa farsa. Poi sipario.
Quattro anni fa, durante il soundcheck di un concerto che avevo organizzato per sensibilizzare l’Amministrazione sull’altissimo numero di tumori alla tiroide a Manduria, arrivò una telefonata anonima alla Polizia.
Dicevano che disturbavo la quiete pubblica. Sono venuti, mi hanno ammanettato e portato via. Trattato come un criminale. Ma sono stato assolto.
Quattro anni fa, le stesse persone che oggi si svegliano improvvisamente paladine della salute pubblica erano rimaste mute. E sorde. E indifferenti al dolore e alla paura di un’intera comunità. Oggi invece fingono di preoccuparsi.
Ma la verità è che hanno avuto quattro anni per dimostrare che qualcosa gli stava a cuore.
E invece sono stati quattro anni di silenzio.
Per questo: mercoledì 9 aprile, alle ore 17, restiamo in casa. Non facciamo niente. Niente per quattro minuti.
Un minuto per ogni anno in cui il sindaco non ha fatto nulla.
Nei negozi, nei bar, in macchina: fermiamoci tutti.
Belli e brutti.
Lo dico anche a quelli che preferiscono ballare da soli: fermiamoci tutti.
Non c’entra la politica.
Ci vuole poco.
Alle 17, quattro minuti.
Non facciamo nulla.
Per chi vuole, perché sia ancora più efficace, quel giorno condividete questa canzone sui social: “Restiamo in casa” di Colapesce.
Facciamo vedere al sindaco cosa significa non fare niente. Niente, come ha fatto lui per quattro anni.
È l’unico modo per far crollare la maschera di chi ha tradito Manduria.
Il sindaco è il responsabile. Deve essere messo di fronte al vuoto che ha creato».