A seguito della perquisizione personale, gli agenti hanno rinvenuto addosso una pistola semiautomatica, modello 34, con caricatore inserito e rifornito di 5 cartucce ed un colpo in canna, ulteriori due caricatori per la stessa arma riforniti rispettivamente di 7 colpi ciascuno, un taglierino e la somma di 6.325 euro
La Polizia di Stato ha arrestato un 64enne di Manduria in quanto ritenuto presunto responsabile dei reati di evasione, porto illegale di armi e munizioni e porto di arma od oggetti atti ad offendere.
Il personale del Commissariato di Manduria, durante la consueta attività di prevenzione e controllo del territorio, ha accertato l’assenza ingiustificata presso la abitazione di un 64enne che era sottoposto alla misura coercitiva della detenzione domiciliare.
Immediate sono scattate le ricerche volte al rintraccio dello stesso che, da subito, si sono concentrate prevalentemente presso i luoghi abitualmente frequentati.
Durante i servizi di perlustrazione, i poliziotti del Commissariato di Manduria hanno notato la macchina dell’uomo parcheggiata nelle immediate vicinanze di una carrozzeri,a ma in una posizione leggermente diversa rispetto a quella osservata il giorno prima.
Gli agenti hanno deciso di controllare più da vicino il posto, avvicinandosi a piedi al luogo dove era parcheggiata l’autovettura.
Immediatamente si sono accorti della presenza del 64enne fermo vicino alla propria automobile e con prontezza di riflessi sono riusciti a metterlo in sicurezza, atteso che alla vista degli agenti aveva portato una mano alla tasca dei pantaloni.
A seguito della perquisizione personale, gli agenti hanno rinvenuto addosso una pistola semiautomatica, modello 34, con caricatore inserito e rifornito di 5 cartucce ed un colpo in canna, ulteriori due caricatori per la stessa arma riforniti rispettivamente di 7 colpi ciascuno, un taglierino e la somma di 6.325 euro.
Quanto rinvenuto è stato posto sotto sequestro e trasmessi gli atti all’autorità giudiziaria competente, il 64enne è stato arrestato e condotto presso la casa circondariale di Taranto.
Per l’indagato vige il principio di innocenza sino alla sentenza definitiva.