Ma Minonne resta fermo sulla richiesta di entrare a far parte della giunta
Altro passo verso il ricompattamento. Ieri sera c’è stato un altro summit del Partito Democratico: sindaco Francesco Massaro, assessori e consiglieri comunali (fra questi anche il coordinatore cittadino del Pd, il dott. Amleto Della Rocca) si sono riuniti nuovamente per definire il documento programmatico di fine legislatura, contenente non solo gli obiettivi da raggiungere prima della primavera del 2010 (quando cioè terminerà la legislatura), ma anche i metodi ai quali l’Amministrazione Comunale dovrà attenersi sino alla conclusione del mandato elettorale.
Documento che è praticamente stato abbozzato: servirà qualche altra limatura e, quindi, tutti i consiglieri, gli assessori e il sindaco lo sottoscriveranno.
«Successivamente» rende noto il dott. Della Rocca, «questo documento sarà sottoposto anche ai due consiglieri indipendenti della maggioranza: Prudenzano e il dott. Doria. Chiederemo la loro valutazione e, quindi, anche il loro sostegno».
Da quel che trapela, pare che anche il consigliere Piero Raimondo sia ora sulla stessa lunghezza d’onda del resto del partito: condivide il percorso e i metodi e, pertanto, lo strappo di un mesetto fa potrebbe diventare solo uno sbiadito ricordo. In tal caso (ma sarà meglio attendere una sua dichiarazione ufficiale) la coalizione che governa la città ritornerebbe a 16 unità, il minimo indispensabile, ovvero, per aggirare l’ultimo ostacolo della legislatura, cioè l’approvazione del Bilancio 2009.
C’è però una sostanziale novità rispetto alle voci che erano circolate la settimana scorsa. Non è vero che il consigliere Michele Minonne abbia compiuto un dietro front sulla richiesta di entrare a far parte della giunta. Il rappresentante del Pd (primo eletto nella lista dei Ds) non ha modificato la sua posizione. Si va verso il sacrificio, pertanto, di uno degli assessori attuali (in tal caso subentrerebbe in Consiglio il dott. Salvatore Piccinni).
«Sarà una scelta non legata ai risultati del lavoro svolto di chi lascerà lo scranno» è il commento di Della Rocca.