Santoro propone allora il rinvio del congresso provinciale
«A poche ore dall’avvio della campagna congressuale, nella funzione di segretario reggente, più che in quella di candidato alla segreteria provinciale, avverto la necessità di una profonda riflessione sull’impatto che il congresso provinciale del PD rischia di avere sull’opinione pubblica e tra gli elettori e i militanti del partito.
In questi mesi ho lavorato intensamente per costruire l’unità delle diverse componenti del PD, partendo dalla costruzione della lista per le elezioni regionali che ha consentito al PD ionico di raggiungere il migliore risultato elettorale tra tutte le province pugliesi. La mia tensione unitaria si è concretizzata, in avvio della campagna congressuale, anche nella proposta di utilizzare tutti i candidati alla segreteria provinciale nell’assetto del gruppo dirigente che sarà oggetto di discussione nei congressi di circolo.
Sia pure nelle condizioni precarie e transitorie in cui ho dovuto operare, l’iniziativa politica del partito, in questi mesi, è stata intensa, sino a culminare nell’organizzazione della Festa nazionale Democratica del lavoro del PD, a cui ha partecipato il nostro segretario nazionale, Pier Luigi Bersani, insieme a tanti importanti relatori ed a rappresentanti delle organizzazioni sociali.
Il rischio che questo lavoro venga vanificato e che la celebrazione del congresso avvenga sull’onda di una spaccatura profonda e poco comprensibile, mi porta ad avvertire l’esigenza di proporre a tutte le componenti del partito il congelamento del percorso congressuale e il contributo della Direzione nazionale del partito, a cui chiedo di perseguire l’unità non solo di una mozione ma dell’intero PD ad un anno dalla celebrazione del congresso nazionale, nel corso del quale il consenso interno al segretario nazionale si è allargato anche ad aree che avevano presentato una autonoma proposta.
In questo modo credo di raccogliere l’ansia di unità estremamente diffusa nel partito e di adempiere sino in fondo al mio dovere di militante e di dirigente di un grande partito come il PD».
Luciano Santoro