Michele Lampugnani, responsabile dei Rapporti Istituzionali del Nuovo PSI – PdL, fa il punto della situazione sui finanziamenti dello Stato da destinare allo sviluppo e al potenziamento dei distretti ad alta tecnologia delle regioni del sud Italia
«Sono 389 i milioni di euro da destinare allo sviluppo e al potenziamento dei distretti ad alta tecnologia e dei laboratori pubblico-privati delle regioni del sud Italia. E’ quanto prevede il decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’8 novembre scorso che contiene le modalità per accedere al finanziamento. Lo sviluppo di attività di ricerca industriale e la capacità di attrarre e formare giovani talenti e ricercatori tra gli obiettivi dei progetti finanziabili. La durata massima per la realizzazione dei progetti non deve superare i 36 mesi e il termine per presentare la domanda di agevolazione scade il 15 febbraio 2011. Le dinamiche del cambiamento tecnologico, la rapida evoluzione e convergenza delle tecnologie abilitanti (tra le altre, le tecnologie genetiche, le tecnologie dei materiali, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, le tecnologie connesse al funzionamento del cervello, le tecnologie per l'energia e per l'ambiente) aprono nuove opportunità per il mercato e la società, in termini di nuovi prodotti, nuovi servizi, nuovi mercati, nuovi settori produttivi, diverse modalità di organizzazione della produzione, delle istituzioni, dei servizi sociali ed in particolare della pubblica amministrazione. Per valorizzare questi spazi di opportunità e quindi il loro impatto sulla mutazione strutturale dei sistemi economici delle regioni della convergenza, auspicata come obiettivo di fondo del Programma operativo nazionale Ricerca e Competitività, assumono rilevanza le operazioni strategiche interistituzionali (imprese, università, enti pubblici di ricerca) con valenza inter-disciplinare ed internazionale, finalizzate ad integrare ricerca, formazione e innovazione.
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 261 del 8 novembre 2010 il decreto del 29 ottobre "Programma operativo nazionale ricerca e competitivita' 2007-2013, regioni della convergenza Campania, Puglia, Calabria, Sicilia. (Avviso - Asse I: Sostegno ai mutamenti strutturali - Obiettivo operativo: reti per il rafforzamento del potenziale scientifico-tecnologico delle regioni della convergenza - I azione: distretti di alta tecnologia e relative reti - II azione: laboratori pubblico-privati e relative reti)". Per "Distretti ad alta tecnologia" si intendono aggregazioni su base territoriale di imprese, università ed istituzioni di ricerca, guidate da uno specifico organo di governo, focalizzate su un numero definito e limitato di aree scientifico-tecnologiche strategiche, idonee a sviluppare e consolidare la competitività dei territori di riferimento e raccordate con insediamenti di eccellenza esistenti in altre aree territoriali del paese.
I "Laboratori pubblico-privati" costituiscono un insieme integrato e organico di attività di ricerca, industriale e sviluppo sperimentale, che contempla la partecipazione congiunta di atenei, imprese ed enti pubblici di ricerca per il perseguimento di obiettivi scientifico-tecnologici sia di breve-medio periodo sia di medio-lungo periodo.
Il Protocollo di intesa tra il MIUR e le 4 regioni della convergenza (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) del 25 giugno 2009, e i successivi Accordi di programma quadro (APQ), hanno destinato risorse finanziarie, tra quelle di competenza del MIUR, complessivamente pari a 915 milioni di euro, finalizzate sia al potenziamento delle migliori esperienze esistenti, sia al sostegno di nuove esperienze.
Le dinamiche del cambiamento tecnologico, la rapida evoluzione e convergenza delle tecnologie abilitanti (tra le altre, le tecnologie genetiche, le tecnologie dei materiali, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, le tecnologie connesse al funzionamento del cervello, le tecnologie per l'energia e per l'ambiente) aprono nuove opportunità per il mercato e la società, in termini di nuovi prodotti, nuovi servizi, nuovi mercati, nuovi settori produttivi, diverse modalità di organizzazione della produzione, delle istituzioni, dei servizi sociali ed in particolare della pubblica amministrazione.
Per valorizzare questi spazi di opportunità e quindi il loro impatto sulla mutazione strutturale dei sistemi economici delle regioni della convergenza, auspicata come obiettivo di fondo del Programma operativo nazionale Ricerca e Competitività, assumono rilevanza le operazioni strategiche interistituzionali (imprese, università, enti pubblici di ricerca) con valenza inter-disciplinare ed internazionale, finalizzate ad integrare ricerca-formazione-innovazione.
I distretti ad alta tecnologia, i laboratori pubblico-privati ed eventuali nuove aggregazioni pubblico-private debbono pertanto concorrere a realizzare sistemi integrati e coerenti di “ricerca-formazione-innovazione” da identificare come propulsori della crescita economica sostenibile delle regioni della convergenza.
I distretti ad alta tecnologia, inglobando e/o collegandosi ai laboratori pubblico-privati, nonchè stabilendo e valorizzando possibili connessioni con analoghe esperienze esistenti al di fuori delle regioni della convergenza, attraverso progetti di ricerca interdisciplinari connessi alle tecnologie abilitanti e attraverso pratiche lavorative eccellenti ed approfondimenti teorici, debbono sviluppare una massa critica di competenze interdisciplinari, capacità innovative e creare l'imprenditorialità emergente dai saperi scientifici e tecnologici».
Michele Lampugnani