Cortei, striscioni e lezioni in piazza, come nelle altre città universitarie
Cortei, striscioni e lezioni in piazza animano le vie di Lecce da quasi una settimana. Protagonisti sono gli studenti universitari, che dallo scorso 25 novembre occupano il palazzo Codacci-Pisanelli per protestare contro il Ddl Gelmini.
Era prevista per questa mattina, 30 novembre, alla Camera, la discussione per approvare o meno la riforma. In risposta scenderanno in piazza, in un corteo organizzato, non solo studenti universitari ma anche ricercatori e dottorandi, per far valere i propri diritti e ribellarsi ad un disegno di legge che colpisce in primo luogo i ricercatori stessi.
Si prevede infatti che questi passino a tempo indeterminato per 3 o massimo 5 anni. Al quel punto potranno ottenere un contratto triennale rinnovabile una sola volta. Se supereranno il concorso diventeranno associati altrimenti esclusi definitivamente dagli atenei.
“Occupare insegna a confrontarsi con un pubblico vero, non con quello che c'è in tv; occupare insegna ad avere occhi ed orecchi diversi su quanto dicono i tg; occupare insegna che all'università si possono fare tante altre cose oltre che studiare; occupare insegna che le forze dell'ordine sono tante ma quelle del disordine possono essere di più” . Questo è il messaggio che i gruppi studenteschi vogliono lanciare a gran voce. Inoltre dichiarano e minacciano di continuare con l'occupazione dell'ateneo a tempo indeterminato, impedendo anche il regolare svolgimento delle lezioni, qualora la legge venisse approvata.
Un vero e proprio movimento di rivoluzione a Lecce, come in tutta Italia, che crea disordine e disagio ma anche una speranza nei giovani, la speranza che un futuro migliore di questo presente sia ancora auspicabile.
Emanuela Perrone