Vico (PD): Opposizione in Parlamento e sostegno ai Comuni e al mondo dell’impresa e del Lavoro
Il parlamentare pugliese del PD riporta in conferenza stampa i 5 punti programmatici del Premier che gli valsero la fiducia lo scorso 29 settembre e chiede che il tema venga ridiscusso nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni
Dopo lo spot propagandistico del Piano per il Sud siamo tornati alla terribile realtà. Il Governo, con provvedimento che sarà votato venerdì prossimo, annuncia la cancellazione delle 22 Zone Franche Urbane (18 al Sud – ndr) e annulla, di fatto, il percorso virtuoso avviato con la Finanziaria 2007 smentendo ancora una volta la tanto sbandierata attenzione verso le Regioni meridionali.
E’ con tono adirato che il deputato del PD pugliese, Ludovico Vico, tiene la sua conferenza stampa in cui preannuncia opposizione al provvedimento e rilancia l’ipotesi di un ridiscussione del tema nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni.
Il No netto è verso il decreto legislativo per la riforma degli incentivi alle imprese che Vico mostra ai giornalisti nella sua redazione di bozza.
E’ l’ennesimo stop ad una riforma che consentiva alle imprese, in special modo a quelle del Sud, di accedere ad un sistema automatico di defiscalizzazione. Condizioni eccezionali per la competitività di alcune aree in cui è riconosciuto un ritardo acuito anche dalla politica nordista di questo Governo – spiega Vico – Medie e piccole imprese che, secondo la stessa variazione della Legge da ZFU a Zone a burocrazia zero, non potranno contare sulla stessa chiave di lettura automatica ma dovranno attendere, invece, una nuova disciplina di aiuto con contributi concessi dai Sindaci e solo a beneficio delle nuove iniziative produttive.
Non più sconti su ICI, Irap e contribuzione per i dipendenti, ma aiuti concessi dai primi cittadini a beneficio solo delle nuove imprese (si cancella così il de minimis per quelle già esistenti – ndr).
Cambia dunque, secondo Vico, lo scenario che rischia in questa maniera di creare un carrozzone di risorse estremamente variabili e aleatorie e soggette a ritardi per l’applicazione dei nuovi regolamenti in merito.
Avevamo sinceramente sperato in uno slancio di onestà politica alla fine di una legislatura contraddistinta, a voler esser buoni, da errori grossolani e da sviste clamorose nei confronti del Sud – continua Vico – mentre dopo la beffa dei finanziamenti di “carta” contenuti nel Piano per il Sud, ci ritroviamo ancora una volta con uno schieramento che contraddicendo decisioni assunte con ANCI, Confindustria e tutte le sigle sindacali preferisce tornare indietro al vecchio metodo dei contributi concentrati nelle mani di un uomo soltanto. Metodi diciamo da prima repubblica che sappiamo quanti danni già arrecarono alle nostre regioni meridionali.
Vorrei se possibile evitare di scrivere l’ennesimo epitaffio per queste aree depresse – commenta il deputato PD – e vorrei che il Sud non fosse più preso in giro. Lo scorso 28 ottobre i 22 sindaci italiani, tra questi quelli pugliesi di Taranto, Lecce e Andria, convocati dall’allora Ministro Scajola firmarono con questo Governo un impegno. L’ennesimo impegno di carta che stanziava per le ZFU anche una prima dote di 100 milioni di euro, già ripartita dal CIPE. Ora di fronte all’ennesima marcia indietro del Governo dovremmo reagire con dignità perché tutto ciò mortifica e marginalizza l’impegno delle nostre amministrazioni che proprio sul tema delle Zone Franche Urbane si erano impegnate.
La cronaca di una morte annunciata quella delle Zone Franche Urbane che purtroppo lascia senza risposte proprio la parte più debole del Paese.
Come PD eravamo stati facili Cassandre – ammette l’on. Vico – quando lanciammo i primi allarmi di fronte ad un decreto attuativo da parte del Ministero dell’Economia che non arrivava, così come quando il Governo frenava le sue intenzioni nel decreto Milleproroghe. Un altro stop arrivò mentre gli italiani già pensavano all’ombrellone – dice ancora il parlamentare jonico – quando nella manovra d’estate si aprì l’ipotesi delle Zone a burocrazia zero. Ora arriva il de profundis della Legge di riforma degli incentivi. Su questo ci opporremo in Parlamento e chiederemo il sostegno di tutti i Comuni italiani e del mondo dell’impresa e del lavoro.
N.B. a futura memoria di tutti noi riporto in calce il capitolo “Mezzogiorno” che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, portò all’attenzione delle Camere lo scorso 29 settembre, quando chiese la fiducia al suo Governo sui “famigerati” 5 punti. Al terzo punto si consumava l’ennesimo sberleffo nei nostri confronti:
“3. Mezzogiorno - Il governo intende portare all’approvazione del Parlamento un piano per il Sud che farà perno su una serie di interventi, quali:
Banca del Sud, in collaborazione con le Poste e con il sistema delle cooperative, per il finanziamento delle piccole realtà imprenditoriali;
Fondi europei (Fas) concentrati su grandi iniziative strategiche;
Ponte sullo Stretto;
Sono stati cantierati e affidati, con i governi Berlusconi, interventi per oltre 5,8 miliardi di euro mentre si va verso il completamento della Salerno-Reggio Calabria; da notare che nei 20 anni precedenti erano stati attivati lavori sulla Salerno-Reggio Calabria e sulla stradale ionica per un importo globale di circa 1,3 miliardi di euro;
Zone franche urbane per le nuove imprese e per combattere la disoccupazione;
Federalismo fiscale per mettere il Sud alla pari del Nord nella qualità e nell’efficienza dei servizi pubblici, senza più sprechi né costi tripli o quadrupli a causa di connivenze e infiltrazioni della criminalità nella gestione del denaro pubblico.”
Fondi europei (Fas) concentrati su grandi iniziative strategiche;
Ponte sullo Stretto;
Sono stati cantierati e affidati, con i governi Berlusconi, interventi per oltre 5,8 miliardi di euro mentre si va verso il completamento della Salerno-Reggio Calabria; da notare che nei 20 anni precedenti erano stati attivati lavori sulla Salerno-Reggio Calabria e sulla stradale ionica per un importo globale di circa 1,3 miliardi di euro;
Zone franche urbane per le nuove imprese e per combattere la disoccupazione;
Federalismo fiscale per mettere il Sud alla pari del Nord nella qualità e nell’efficienza dei servizi pubblici, senza più sprechi né costi tripli o quadrupli a causa di connivenze e infiltrazioni della criminalità nella gestione del denaro pubblico.”
NULLA DI QUESTO E’ REALMENTE ACCADUTO!
Con preghiera di cortese diffusione,
Taranto, 7 dicembre 2010
On. Ludovico Vico