Trovati diversi unguentari, una coppetta e una oinochoe
Un’altra tomba messapica è venuta alla luce in via senatore Lacaita, un vicoletto in pieno centro storico a Manduria, attiguo a piazza Commestibili.
Scavi, dunque, molto fruttuosi, necessari per compiere dei saggi prima di procedere alla posa in opera nel sottosuolo dei tronchi della fogna nera.
In questa tomba gli operai della ditta manduriana specializzata di Gregorio Tarentini, guidati dall’archeologo Gianfranco Dimitri e dai tecnici della Soprintendenza ai Beni Archeologici di Manduria, hanno trovato molti resti umani: fra questi, ben 6 crani. Una testimonianza che la tomba è stata utilizzata per varie deposizioni funerarie. Come corredo, invece, sono stati rinvenuti diversi unguentari, molti dei quali in ottime condizioni di conservazione, una coppetta e una oinochoe.
A differenza della precedente tomba, quella individuata nella mattinata di oggi non aveva una lastra di copertura. Particolare che, inizialmente, ha fatto temere che la tomba fosse già stata “visitata”. In realtà, sotto i vari strati di terra che ne coprivano il fondo, la tomba era integra.
Anche questa tomba è stata collocata cronologicamente dagli archeologi alla fine del IV secolo avanti Cristo o, al massimo, all’inizio del III secolo avanti Cristo. Un’altra scoperta, quindi, di inestimabile valore storico e culturale, che sta creando non poco entusiasmo fra coloro che sono impegnati nelle varie fasi di scavo. E’ molto presumibile, a questo punto, che vi possano essere altre tombe nella zona, anche se questo vicoletto è angusto e circondato da abitazioni e quindi le possibilità di proseguire ancora gli scavi non sono eccessive.
Fra gli appassionati, ora, nasce un'esigenza: riuscire a conservare le tombe a vista, senza doverle definitivamente richiuderle. Pare che l'operazione non sia molto costosa e che, addirittura, ci siano anche degli sponsor interessati. Sarebbe un altro motivo di attrazione per il centro storico di Manduria, che l’attuale Amministrazione (sobbarcandosi meritoriamente anche i non indifferenti costi per i saggi archeologici) sta dotando con le necessarie infrastrutture. Ma su questa ipotesi è avviata un dibattito: occorre chiaramente trovare gli accorgimenti tecnici per conservare a vista le tombe.