Grave il salentino trasferito a Milano
Un uomo di 51 anni è morto a causa del virus H1N1 dell’influenza A. Lo ha riferito l’Osservatorio epidemiologico pugliese. L’uomo risiedeva in provincia di Bari ed è deceduto in una struttura sanitaria della provincia di Foggia. Da quanto si è appreso, il decesso è avvenuto in breve tempo.
Era affetto da diabete l’uomo di 51 anni deceduto. Era ricoverato in ospedale da meno di una settimana. Dall’Osservatorio epidemiologico regionale pugliese fanno sapere che si stanno sollecitando i medici di famiglia a far vaccinare i loro assistiti. Anche se la campagna di vaccinazione è ancora in corso e non ci sono dati ufficiali definitivi, sembra infatti che il numero delle persone vaccinate sia inferiore rispetto agli anni passati.
Nel Salento. E’ grave, gravissimo, al punto che in nottata è stato necessario trasportarlo dall’ospedale di Tricase al San Raffaele di Milano con un C-130 dell’Aeronautica militare. Di sicuro, il primo caso che accade nel Salento. Con tutta probabilità è stato colpito dall’influenza “A” (il risultato delle analisi dovrebbe arrivare in giornata), il paziente, un uomo del ’59 di Tricase, ricoverato al “Panico” dall’8 gennaio scorso.
«L’uomo è arrivato da noi che era già molto grave - ha spiegato il direttore sanitario del nosocomio tricasino, dottor Pierangelo Errico - così lo abbiamo subito ricoverato nel Reparto di Rianimazione».
Tre giorni di cure intense e specifiche per combattere l’influenza non sono servite a nulla e ieri mattina il paziente ha subito uno stress respiratorio gravissimo, tanto da ridurlo quasi in fin di vita. Allora, si è subito attivata la macchina burocratica per un eventuale trasporto negli ospedali di Lecce o Bari, gli unici dotati di “Ecmo” (un macchinario che consente una respirazione extracorporea lasciando a riposo i polmoni) già dallo scorso anno, quando la pandemia dell’influenza H1N1 incombeva. Purtroppo, però, il trasferimento non è stato possibile perché non ci sono ambulanze dotate di macchinari simili capaci di trasportare il paziente senza staccarlo dal respiratore.
«Dopo i diversi consulti, si è deciso di optare per l’unica soluzione possibile - ha aggiunto il direttore Errico - cioè quella di far arrivare qui un’ambulanza attrezzata allo scopo. L’unico che poteva offrire questo servizio è stato l’ospedale San Raffaele di Milano. Purtroppo, le condizioni del paziente sono diventate all’improvviso così critiche che non hanno permesso altre soluzioni».
Fatto sta che in tarda serata, un’ambulanza del San Raffaele è partito da Milano con tre medici e due infermieri per raggiungere l’aeroporto di Linate. Da lì, il mezzo di soccorso con il personale medico e paramedico è stato imbarcato sul “C-130” dell’Aeronautica per raggiungere Brindisi.
«L’aereo arriverà tra poco - ha fatto sapere il dottor Errico, poco dopo le 11.30 di ieri sera - poi, una volta a Brindisi, l’ambulanza lascerà l’aeroporto per raggiungere il nostro ospedale. Una volta qui, il paziente sarà attaccato al macchinario che si trova sull’ambulanza per circa un’oretta. Solo dopo, il mezzo con il malato lasceranno l’ospedale per ritornare a Brindisi, risalire sull’aereo e prendere il volo per Linate. Da Linate, poi, l’ambulanza raggiungerà l’ospedale San Raffaele di Milano. In realtà, a questo punto, il paziente sarebbe potuto andare anche a Lecce o a Bari ma poiché il personale e l’ambulanza sono di Milano, per una sorta di protocollo stilato l’anno scorso quando scattò l’allarme pandemia, deve necessariamente essere portato a Milano».
Insomma, un’odissea paradossale per certi versi, ma al tempo stesso l’unico, estremo, tentativo per cercare di salvare la vita al paziente. Che, stando a quanto sostengono dall’ospedale, è un uomo sano, giovane, che non soffre di alcuna patologia. «Sì, il paziente non soffriva di nulla, era sano - ha confermato il dottor Errico - ma l’influenza può portare a queste conseguenze. Bisogna tener conto che l’uomo quando è arrivato da noi era già in condizioni molto gravi, perché presentava complicazioni tali che ci hanno costretto a ricoverarlo in Rianimazione. In questi tre giorni abbiamo cercato di curarlo al meglio, ma le sue condizioni invece di migliorare sono peggiorate. A quel punto, ci siamo attivati per il trasferimento».
Anche la moglie dell’uomo ha avuto l’influenza. «Ma è riuscita a cavarsela in modo leggero - ha aggiunto il direttore Errico - la coppia ha anche un bambino e pure lui presenta decimi di febbre. In ogni caso, stiamo monitorando la situazione che al momento è sotto controllo». Ora non resta che attendere i risultati delle analisi per capire se si tratta della terribile influenza “A”. «Il campione - ha spiegato ancora il medico - è stato inviato a Bari, i risultati dovrebbero arrivare presto».