mercoledì 27 novembre 2024


26/01/2011 17:38:48 - Salento - Attualità

Botta e risposta fra i due                    

         
Frasi pesanti, riportate a margine di un legittimo diritto di replica dopo le accuse piovute nei giorni precedenti. Ma anche espressioni durissime, che hanno prevedibilmente avuto un effetto deflagrante, a Palazzo di Città. Il sindaco Domenico Mennitti non incassa. Anzi incarta, e annuncia di voler presentare un esposto-denuncia al procuratore della Repubblica Marco Di Napoli.
Il riferimento è alle dichiarazioni di Anna De Domizio, titolare della cooperativa “Ferrante Aporti” nonché moglie del presidente del Consiglio comunale Giampiero Pennetta, che nel replicare alle accuse di incompatibilità del marito alla luce degli affidamenti comunali alla cooperativa in materia di servizi sociali, aveva affermato: “Nei palazzi del potere ben altri affari si consumano a danno della città”.
 
Il sindaco non solo presenterà un esposto-denuncia al procuratore della Repubblica, ma si è anche riservato di far costituire l’Amministrazione comunale come parte civile nel procedimento penale a carico del massimo esponente della Cooperativa.
La polemica era partita qualche giorno fa, quando alcuni ragazzi intenzionati a creare un’impresa nel campo dei servizi sociali avevano scritto al sindaco Domenico Mennitti per denunciare un’oggettiva impossibilità ad operare con gli affidamenti del Comune, che finiscono quasi tutti alla Cooperativa Ferrante Aporti. “E il problema sta tutto nel regolamento recentemente approvato dal Consiglio comunale - spiegavano i giovani – e che sembra fatto su misura per la Ferrante Aporti. Infatti il regolamento prevede tutta una serie di requisiti che, dietro la facciata della pretesa di una maggiore qualità, di fatto escludono tutti quanti volessero partecipare alle gare. Ciò che crea maggiormente sconcerto però è la volontà assoluta di tenere il campo sgombro da qualsivoglia concorrente presente o futuro”.
Accuse gravi, di fronte alle quali c’era stata dapprima una risposta del presidente del Consiglio comunale Pennetta («Non è la prima volta che cercano di attaccarmi sulla questione dell’incompatibilità, ma ricordo a tutti che il regolamento è regionale, e le norme sono state approvate all’unanimità, altro che favoritismi», aveva detto), seguita poi dalla replica della moglie, Anna De Domizio, titolare della Ferrante Aporti. “La cooperativa – ha scritto la De Domizio in una nota – gestisce alcuni servizi alla persona, per conto del Comune di Brindisi, affidati a seguito di regolari gare d’appalto, effettuate in periodi in cui mio marito non ricopriva alcun incarico istituzionale, se non quello di consigliere di opposizione”.
La titolare difendeva l’operato proprio e dei tanti lavoratori della cooperativa: “Chiunque dovesse partecipare ed aggiudicarsi le gare che si svolgeranno in ambito sociale dovrà garantire l’occupazione di tutti gli operatori già adibiti ai vari servizi, da svariati anni, a salvaguardia dell’esperienza e della professionalità acquisita”.
 
Ma è nella chiusura della replica che si concentra l’affondo più duro: “Unico rammarico – concludeva la De Domizio – è quello di rilevare che i giovani firmatari si preoccupano tanto di denunciare presunte manovre in campo sociale, non volgendo assolutamente il proprio sguardo verso i palazzi del potere dove ben altri affari si consumano a danno della città”. Frasi forti, che non potevano certamente passare inosservate. Tantomeno al sindaco, che ha deciso di rivolgersi direttamente alla magistratura. Ma sembra essere solo il primo capitolo.










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