«Un atto gravissimo del Governo nel “Piano SUD”»
FAS 2000-2006
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Valore voce programmazione
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Taglio
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Valore residuo
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Ricognizione 6-quater L. 133/2008
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Prioritariamente quota nazionale
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1.306,000
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1.200,000
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106,000
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FAS 2007-2013
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Fondo Strategico per il Paese
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Programma Banda Larga
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800,000
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400,000
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400,000
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Zone Franche Urbane
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150,000
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150,000
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0,000
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Fondo Strategico per il Paese
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Residuo ancora da assegnare
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250,658
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50,000
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200,658
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Fondo Infrastrutture
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Residuo ancora da assegnare
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763,865
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186,817
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577,048
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TOTALE AA.CC
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3.270,523
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1.986,817
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1.283,706
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AMMINISTRAZIONI CENTRALI
Allegato delibera 1/2011
La tabella, qui riportata, riguarda il Piano Sud che è stato approvato e licenziato dal Consiglio dei Ministri il 9 febbraio 2011 nell’ambito della cosiddetta “scossa per la crescita del paese”. Si evince dalla tabella, tra l’altro consegnata in sede di audizione ( alla Commissione Bilancio della Camera il 9 febbraio u.s.) dal Ministro Fitto, come le risorse finanziarie (FAS) destinate alla Zone Franche Urbane ( 22 zone di cui 18 nel mezzogiorno), siano state totalmente tagliate. Insieme alle risorse finanziarie anche le Zone Franche Urbane.
Desidero ricordare che il Presidente del Consiglio portò all’attenzione delle Camere lo scorso 29 settembre, quando chiese la fiducia al suo Governo sui “cosiddetti” 5 punti, l’impegno del Governo per il Mezzogiorno dichiarando:“Il governo intende portare all’approvazione del Parlamento un piano per il Sud che farà perno su una serie di interventi, quali: Zone franche urbane per le nuove imprese e per combattere la disoccupazione… etc.
Che lo scorso 8 dicembre il Ministro dello Sviluppo Economico, on. Paolo Romani, con un comunicato ufficiale del suo Dicastero ha seccamente smentito le voci secondo le quali il Governo fosse in procinto di sostituire le Zone Franche Urbane con le cosiddette Zone a Burocrazia Zero.
Questa decisione è un atto gravissimo.
Vorrei evitare di scrivere l’ennesimo epitaffio per queste aree sottoutilizzate e vorrei che il Sud e tutte le 22 città reagissero rapidamente con dignità perché tutto ciò mortifica e marginalizza l’impegno delle nostre amministrazioni che proprio sul tema delle Zone Franche Urbane si erano impegnate. I parlamentari nel Parlamento e le regioni in Conferenza Unificata facciano sentire la loro voce e muovano le iniziative più idonee.
on. Ludovico Vico