«Troviamo un altro sito, altrimenti comprometteremo una delle zone più belle del nostro litorale»
Questo il comunicato integrale di Mimmo Lariccia, consigliere dell’Udc di Manduria.
«Un’altra tegola sembra stia per cadere in testa alla nostra città.
Infatti, dopo mesi di silenzio dell’Amministrazione Massaro sulla questione “Depuratore Consortile Manduria – Sava”, si apprende ora, che la Giunta Vendola ha approvato il Progetto esecutivo del suddetto depuratore, inviando lo stesso alle Amministrazioni locali interessate per la pubblicazione nei rispettivi albi pretori.
Tale modus operandi, a mio dire, desta forti e serie preoccupazioni.
All’apertura dell’ultimo Consiglio Comunale, dello scorso 17 febbraio, io stesso, durante le pregiudiziali, ho messo in allerta l’Amministrazione Massaro circa l’avvenuta approvazione definitiva del progetto in questione da parte della Giunta Vendola e, dalla risposta del sindaco Massaro, mi è sembrato di capire che l’UTC del Comune di Manduria formalmente non sia stato investito sull’argomento..
Un dato è certo però: la procedura di approvazione di questa opera, sicuramente ha intrapreso un percorso talmente veloce, che, se non si pone la giusta attenzione, si rischia di trovarsi di fronte a cose già fatte, senza nulla poter più fare ai fini di una seria ed attenta opposizione, sempre che la volontà, mi auguro, sia questa.
Chiaramente, opposizione non strumentale per puro campanilismo, come già in altre occasioni ho affermato, ma per evitare che un altro scempio ambientale nasca sul nostro territorio.
Infatti, un progetto di depurazione, che vede le stese vasche realizzate a pochi centinaia di metri dal centro abitato, pone di sicuro seri dubbi, quanto meno in termini di rispetto normativo.
Ma comunque, io credo che scellerata è anche la decisione di far defluire le acque una volta depurate (si suol dire) direttamente in mare (inizialmente in battigia), attraverso una condotta sottomarina in uno dei tratti più belli e paesaggistici del nostro litorale.
Bisogna precisare, ad onor di cronaca, che le due scelte, sia l’indicazione del sito dove si vuol realizzare il depuratore, sia l’indicazione dello sbocco in mare, sono il frutto di un verbale di sopralluogo tenuto in data 12 dicembre 2005, nella quale occasione, proprio l’Amministrazione Massaro indicava le due soluzioni e/o scelte “......sopralluogo congiunto con amministratori e tecnici dei comuni di Sava e Manduria, finalizzato sia ad individuare l’ubicazione per il nuovo impianto che per il recapito finale”.
Anche in questa decisione, a mio avviso, è stato commesso l’errore, ad esempio, di non coinvolgere nelle scelte sia il Consiglio Comunale, sia la vicina Amministrazione Comunale di Avetrana, visto che le aree limitrofe ed interessate a tale insediamento, ricadono in agro di Avetrana (contrada Urmo ) e comunque villeggiate da avetranesi. Da indiscrezioni infatti, sembrerebbe che, l’Amministrazione Comunale di Avetrana, guidata dal sindaco Demarco, stia per approvare un atto deliberativo per opporsi a tale scelta, sia sotto l’aspetto legale che tecnico.
Ciò premesso, credo che ora, con la massima serietà, collegialità e sinergia, sia arrivato il momento di affrontare questo problema, per evitare appunto, ricadute negative sul nostro territorio a causa di scelte non protettive e produttive sotto ogni aspetto ambientale ed economico .
La soluzione, ad esempio, potrebbe essere quella di individuare un nuovo sito che rechi meno disagi ai vicini villeggianti, e soprattutto, evitare lo scarico in mare delle acque reflue, anche attraverso la condotta sottomarina.
Corre l’obbligo infatti, precisare che, anche nel caso la suddetta condotta sottomarina avesse nel tempo un costante e corretto funzionamento (altre situazione simili dimostrano il contrario), comunque, la normativa che disciplina la materia prevede la delimitazione di una fascia di rispetto di circa 500 mt dalla stessa condotta, con divieto di balneazione permanente, compromettendo così, per sempre, una parte del nostro arenile, quello di Specchiarica, tra i più belli ed interessanti sotto l’aspetto paesaggistico ed ambientale, se non altro perché privo di abitazioni.
Sarebbe un vero peccato perseverare con tale soluzione, alla luce oltretutto, di una recente normativa comunitaria, recepita anche dalla stessa Regione Puglia, nella quale si asserisce che le acque reflue risultanti da eventuali vasche di affinamento possono essere riutilizzate ai fini irrigui in agricoltura.
Pertanto, alla luce di tutto ciò, sarebbe auspicabile ritornare sui propri passi e pensare di investire i fondi disponibili per condotta sottomarina ( € 5.100.000 circa ), per realizzare eventuali vasche di affinamento e per potenziare i già presenti canali di irrigazione (Arneo) e/o realizzarne degli altri.
Così facendo, si otterrebbe altresì che sul nostro territorio, ad alta vocazione agricola, si realizzi una fitta rete di irrigazione dei campi.
Apportando, inoltre, un evidente risparmio di acqua, visto che la stessa AQP ha sempre lamentato un consumo di circa il 70% delle risorse idriche in agricoltura.
Tale soluzione, invece, attuerebbe di sicuro, un grosso recupero di acqua potabile da destinare ad uso domestico. Ma non solo, l’utilizzo della stessa acqua trattata per fini irrigui, in accordo con AQP chiaramente, potrebbe portare sul nostro territorio dei benefici sia in economici che in termini di opere di pubblica utilità.