Anita in un mondo delle fiabe tutto arancione
Roberto Dimitri: diverse generazioni di bambini e ragazzi, legano il tuo nome ed il tuo volto a particolari momenti educativi e di svago organizzati nella nostra città, come “Estate Ragazzi”, “Giochi oratoriali” e tanti altri, dove in prima persona hai dato il tuo valido contributo in qualità di animatore ed educatore sin da quando eri adolescente.
Chi è oggi Roberto Dimitri e perché ha deciso di scrivere un libro?
«Sostanzialmente lo stesso di sempre! Pur, crescendo ho conservato il mio ottimismo, il piacere di rendermi utile laddove c’è più bisogno, la gioia di stare in mezzo ai bambini e ai ragazzi con l’obiettivo di aiutarli nella loro crescita unito alle altre agenzie educative, ora in qualità di educatore ludotecario in progetti presso scuole primarie e medie del territorio. Pur non essendo più presente nell’oratorio, porto con me i valori che Don Bosco, attraverso i salesiani incontrati nel mio percorso, mi ha insegnato... Tanto è vero che lo slogan del mio operato come educatore è proprio una sua frase: “L’educazione è cosa di cuore”. Una differenza importante rispetto al passato è l’esser diventato genitore. Ho una figlia di 5 anni, il suo nome è Anita e ad aprile nascerà la nostra secondogenita.
Quindi ovunque mi trovi sono circondato da bambini e da loro nasce l’idea di scrivere una favola con l’obiettivo di valorizzare due aspetti importanti nella crescita di un bambino. Il primo: incentivare nei più piccoli la pratica della lettura per arricchire il linguaggio, per stimolare la fantasia o meglio l’immaginazione.
Il secondo obiettivo è scoprire nella lettura un momento prezioso da condividere con i propri genitori, i quali così facendo compiono un importante gesto d’amore».
La tua esperienza di educatore e padre sembra poggiarsi essenzialmente su due agenzie educative quindi: la tua famiglia genealogica e quella di Don Bosco. Probabilmente la stessa cosa vale per molti altri focolari domestici: le “agenzie” stimolanti sono quelle che la vita ci ha tramandato dalle generazioni di sangue e di cuore. Nelle ultime consultazioni elettorali manduriane tra le tante nuove, talvolta sorprendenti, facce candidate abbiam visto anche il tuo mezzo busto con un messaggio nuovo che testimonia l’originalità del tuo approccio anche in ambito istituzionale.
Il risultato non ti ha portato allo scranno, ma 98 voti nell’ambito di un bacino elettorale come quello di Manduria non sono certo da scartare.
Cosa ti è rimasto di quell’esperienza politica? Confermi anche tu scarso interesse per le giovani promesse da parte di quel mondo atrofizzato che è “partitopoli”? Partiti e istituzioni locali bocciati come “agenzie educative”?
«Riprendendo la prima parte della domanda, Don Bosco diceva ai propri ragazzi di “diventare buoni cristiani ed onesti cittadini” e personalmente ritengo che sia importante per le nuove generazioni non sottovalutare la propria dimensione di cittadino. Così ho accolto l’invito a candidarmi per il PD pur non avendo dalla mia parte un’esperienza politica, ma il mio forte senso di
disponibilità e voglia di fare per la collettività.Volevo affacciarmi alla politica con “il piacere del pensare pulito” (il mio slogan). Con molta onestà non ambivo necessariamente alla poltrona, ma a qualcosa di più: alla formazione. Nei vari incontri ho conosciuto un po' più da vicino i vari protagonisti della politica manduriana, ma forse a causa di una campagna elettorale frettolosa, forse per un sovraffollamento di candidature o forse perchè i “soliti” erano sempre e comunque candidati e quindi giustamente impegnati a racimolare consensi, non ho trovato in loro quella disponibilità a stare accanto alle nuove leve come dei ciceroni nel mondo della politica. Ahimè, tengo a precisare che questo tipo di esperienza mancata è stata vissuta dai giovani di qualsiasi parte politica, pertanto capiamo a chiare lettere che a Manduria ancora i giovani sono vissuti all’occorrenza e non sempre! Avrei voluto che nascesse un gruppo di giovani (scelti per merito, per il proprio impegno universitario o lavorativo, nel sociale) che sistematicamente si incontra con esperti del settore, con il sindaco, gli assessori, figure politiche manduriane indipendentemente dall’appartenenza politica, per una vera formazione politica e abbandonare del tutto i luoghi comuni dove il giovane comunista indossa la maglietta rossa e quello di destra è più fighettino.... Questa non è politica. Così la politica
manduriana potrebbe avere un rinnovamento nelle facce, negli intenti e nell’operato. Solo così la politica può essere luogo vero di educazione e formazione».
“Il piacere del pensare pulito… I vecchi accanto ai nuovi come ciceroni della politica.. Rinnovamento nelle facce, negli intenti e nell’operato…”: tutto questo nella politica manduriana? Caro Roberto, forse è meglio tornare a Mr. Grunt, Lady Muuucocò,o a Lello il cavallo modello. Magari troveremmo qualcosa di più realistico in un libro per bambini rispetto all’“elenco di sogni” che hai fatto e che come te condividono centinaia di giovani a Manduria e in giro per il mondo, in merito all’accoglienza dell’impegno dei giovani. Pensiamo ai tuoi animaletti invece che alle statue di sale della politica locale.
Dicci un po’: qual è il personaggio del mondo di Anita più simpatico, che lascia un insegnamento.. Insomma quale ti è piaciuto di più?
«Tutti i personaggi del mio libro offrono spunti di riflessione e al di là dei coloratissimi ed esilaranti Mr. Grunt, Lady Muuucocò, Lello il cavallo modello, Tessa la coniglietta, Mamma Chiocciolina con i suoi pulcini Stravagante, Bellotondo, Tenerino, Graziosa e Brullo il cane bullo, quella che lascia sicuramente il segno è la protagonista: Anita. Lei accetta di lasciarsi guidare dal maialino Mr. Grunt, ma in auotomia e con la maturità propria della sua età riconosce l’errore assumendo addirittura un
atteggiamento propositivo e di miglioramento. Anita in un mondo tutto...arancione è certamente una favola, ma attraverso queste figure oniriche ho voluto affrontare temi veri come il valore del gioco tra genitori-figli, l’amicizia, il bullismo, l’alimentazione, l’inutilità dei capricci....tutto in maniera semplice, scorrevole e nella giusta misura...a misura di bambino...a misura di famiglia».
Ed è sulla scia di questa semplicità e scorrevolezza del tuo libro, di questa chiacchierata, che ti auguriamo il massimo del successo per questa prima e sicuramente per le altre opere avvenire. Mi sembra pleonastico sottolineare lo spessore degli argomenti trattati e l’approccio sempre fresco che ti contraddistingue anche per temi come le vicissitudini quotidiane di una famiglia ‘normale’ che talvolta purtroppo si colorano di tinte tutt’altro che accese come l’arancione di ‘Anita’, così come la cronaca ci ricorda puntualmente.
Un libro che, ricordiamo per chi legge, può essere acquistato in libreria e all’indirizzo www.robertodimitri.ilfilo.eu , presentato in diverse librerie da Roma in giù in un tour che ancora continua per i paesi limitrofi a Manduria.
Un “anticipazione” ci è concessa, e cioè che la favola diventerà opera musicale a giugno all’interno di un progetto in una scuola di Sava.
Antonio Vitale