Nel corso della conferenza stampa di lunedì, Lacaita si è soffermato sul rapporto economico fra la società e il tecnico biancoverde
«L’allenatore del Manduria? E’ e resta Mosca sino al termine della stagione».
Nel corso della conferenza stampa dell’altro ieri, il presidente Pietro Lacaita ha confermato l’attuale tecnico biancoverde sino alla fine del campionato. Nonostante il certificato medico presentato da Mosca (affetto da “tromboflebite”), attraverso il quale viene esentato da ogni attività sino a lunedì della prossima settimana.
«Chi dirigerà gli allenamenti del Manduria? A Terlizzi non si è neppure presentato il vice allenatore. Vorrà dire che ci sarà l’autogestione» ha chiarito Lacaita. «Nessun esonero: se Mosca sta male, è giusto che abbia il tempo di riprendersi».
Sin qui la questione nata dal certificato medico inviato da Mosca sabato sera, a meno di 24 ore dalla trasferta di Terlizzi. Lacaita, poi, si è soffermato su altri aspetti.
«A me risulta che il tecnico abbia ricevuto compensi anche superiori ai parametri indicati dalla Federazione» ha affermato Lacaita, trovando concordi tutti gli altri dirigenti presenti. «La precedente società ha versato in contanti, come acconto, una cifra che si aggira fra i 5.000 e i 6.000 euro. Inoltre il signor Mosca ha in possesso un assegno di 6.000 euro, a firma di un dirigente della precedente società. Infine, quando noi abbiamo richiamato Mosca sulla panchina (al termine dell’esperienza con il tecnico Massaro), io ho consegnato all’allenatore un assegno di altri 2.500 euro. Il totale di questi emolumenti supera il parametro minimo imposto dalla Federazione, che ammonta a 10.500 euro. Se poi Mosca ha un accordo particolare con i vecchi dirigenti, si rivolga a loro. Oltre che di questa vicenda, Mosca si è lamentato anche di presunte pressioni che avrebbe subito circa la formazione da mettere in campo. Vorrei che Mosca riferisse pubblicamente nome e cognome di chi lo avrebbe condizionato in queste scelte. Francamente non ho compreso taluni atteggiamenti del nostro tecnico, al quale riconosco la competenza. Altrimenti non lo avremmo richiamato in panchina. A volte ho l’impressione che stia sperando solo di essere esonerato…».