giovedì 26 settembre 2024


23/02/2009 20:11:07 - Provincia di Taranto - Attualità

Lavorava a Ravenna: ora sarà trasferito nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere

 
Un assistente capo di 49 anni della Polizia Penitenziaria, di origine pugliese e in servizio nel carcere di Ravenna, è stato arrestato in tarda mattinata dalla Squadra Mobile ravennate con le accuse di corruzione e concussione. Nel primo pomeriggio l’uomo è stato portato in Tribunale, di fronte al Gip Cecilia Calandra e al Pm Stefano Stargiotti, per l'interrogatorio di garanzia.
L'agente, Vito Cosimo Miacola, è originario di Erchie: presto verrà portato nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), in attesa che il Gip si pronunci sulle richieste della difesa. Secondo le indagini della Mobile, all’interno del carcere e fuori l’assistente capo avrebbe sfruttato la sua posizione nell’ambito del rapporto di mediazione tra carcerati e avvocati. All’origine di tutto, per gli inquirenti ci sarebbe il bisogno di danaro.
L'arresto è arrivato un paio d’ore dopo un’imponente perquisizione del carcere ravennate di Port'Aurea voluta dal Pm Stargiotti. Verso l’alba circa 120 uomini tra agenti della Mobile e della Penitenziaria ravennate e bolognese, assieme a unità cinofile della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato, hanno setacciato i locali del penitenziario. In una cella è stata trovata una piccola quantità di hascisc.










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