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12/03/2011 10:38:31 - Manduria - Calcio

Leone: «A Giannini la mia famiglia ha dato 40.000 euro, pagando anche l’Iva per non gravare sul bilancio della società…»

 
«Cari tifosi manduriani, avevo promesso, dopo essermi dimesso da presidente del Manduria Calcio, a non andare più sui giornali per questioni sportive. Ma quando sono coinvolto in più dichiarazioni che mi accusano di aver omesso di assolvere tutti i miei obblighi di quando ero in seno alla dirigenza del Manduria Calcio, non posso far altro che rispondere.
Il presidente Cosimo Giannini mi accusa di non avergli dato in modo chiaro ed esplicito dei soldi con la causale della multa per la mancata iscrizione della squadra Juniores al campionato, quando la presidenza era affidata a me.
Forse dimentica però che nel passaggio di carica ho messo bene in chiaro quali fossero le pendenze del Manduria, ovvero pagamento dell’ex allenatore Colagiorgio e multa per mancata iscrizione al campionato Juniores.
Poi dimentica di dire che dopo le mie dimissioni, gli sono stati dati un assegno di una società che ci sponsorizzava del valore di 5.000 euro, con i quali ha saldato la pendenza Colagiorgio, e poi la mia famiglia gli ha riconosciuto la somma di 10.000 euro mensili per i quattro mesi successivi alle nostre dimissioni. Quindi ha incassato ben 40.000 euro dei quali ho anche assolto l’obbligo di pagargli l’IVA, per non aggravare sul loro bilancio.
Quindi cari cittadini a voi le giuste deduzioni: non gli ho mai dato 5.000 euro con la causale squadra Juniores, ma ne ho dati molti di più.
Ora mi rivolgo direttamente all’ex presidente Cosimo Giannini, che a essere sincero, credevo un amico e che non nascondo mi ha aiutato più volte dal punto di vista burocratico, quando si è insediata la nuova dirigenza. “Avresti fatto meglio a dire ai giornali quello che hai detto a me per telefono un mesetto fa: purtroppo non avevi i soldi per pagare la multa, perché quelli che ti avevo dato io li avevi usati per pagare gli stipendi ai giocatori e che non potevi contribuire a pagare la multe perché avevi ancora da pagare l’IVA della tua gestione”. Fidati ammettere questa defaillance ti avrebbe fatto onore e non avrebbe creato tutto questo polverone, che non fa bene né a noi né a voi, e soprattutto crea un malessere generale intorno alla squadra che ha già fin troppi problemi.
La cosa che comunque mi rattrista è che come evidenziato già nella conferenza stampa delle mie dimissioni, intorno al calcio manduriano c’è sempre questa sorta di accanimento, questa ricerca continua a voler mostrarsi, di voler dire, di cercare di essere migliori o più bravi di un altro, non si è ancora capito che se si vuole veramente dare continuità alla società Manduria Calcio, non si devono fare polemiche inutili o strumentalizzare ogni cosa.
Basta leggere i giornali di questa settimana, ci sono le dichiarazioni, compresa la mia, di ben tre presidenti del Manduria Calcio; poi a giugno quando si dovrà progettare qualcosa per il futuro, non si troverà neanche un presidente.
Concludo facendo un appello a tutti, dirigenti attuali passati e futuri, cerchiamo di polemizzare il meno possibile e di sederci intorno ad un tavolo, chiarirsi del tutto una buona volta e magari insieme cercare di fare una programmazione seria, perché è ben chiaro che serve la mano di tutti se si vuole dare continuità al calcio manduriano, altrimenti ci sarà il solito presidente che si prende la patata bollente per un anno e poi scappa».
 
Gregory Leone










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