Il Gruppo Politico Autonomo: «La Politica deve indicare le proposte e le priorità; se non fa ciò, tradisce il suo ruolo fondamentale»
«Non inquinare è una priorità assoluta e irrinunciabile. Il resto è secondario, e non deve ostacolare la realizzazione di un’opera fondamentale per il futuro del nostro ambiente e del nostro territorio.
La realizzazione di un adeguato impianto di depurazione tuttavia continua a innescare le maggiori divergenze, sia le tra le forze politiche, che tra i differenti territori interessati.
Divergenze che si concentrano principalmente sull'ubicazione del sito, sulla destinazione d'uso delle acque depurate, e la capacità di depurazione dell’impianto.
L'ubicazione del sito è parte di un’ormai annosa controversia tra il comune di Manduria e di Avetrana che ne chiede ancora una volta lo spostamento dall’ubicazione di Ulmo Belsito (zona ritenuta poca adatta dal comune di Avetrana per il pregio naturalistico in cui ricadrebbe l’impianto) ostacolandone in ogni modo la sua realizzazione.
Il comune di Manduria (dopo aver indicato con la precedente amministrazione, il sito di ubicazione e concordato per la realizzazione di una condotta per lo scarico a mare), ha assunto una posizione differente. Adesso, sostiene l’ipotesi di realizzare al posto di un unico impianto consortile più impianti depurativi di dimensioni contenute sparsi sul territorio e una diversa utilizzazione delle acque depurate, soluzione che AQP ha ritenuto più costosa di quella preventivata sia in termini di realizzazione che d’uso e manutenzione.
La destinazione d'uso delle acque depurate diverge principalmente tra chi sostiene che esse devono essere riutilizzate per scopi irrigui, e chi invece sostiene come l’AQP, che al momento questa ipotesi non è percorribile poiché mancano gli invasi e un’adeguata rete di distribuzione. Soluzione questa che richiede anch’essa una condotta di sfogo, qualora gli invasi per le ragioni più varie dovessero essere troppo pieni, e che se non opportunamente canalizzati potrebbero causare tracimazioni e allagamenti finendo per essere un danno, anziché una risorsa preziosa.
La preventiva realizzazione di un'opportuna condotta sottomarina per lo scarico a mare perciò, non è in antitesi con una futura riutilizzazione a scopi irrigui.
La proposta di affinare le acque in tabella 4, come da più parti richiesto (necessità che già come GPA, abbiamo sostenuto) è un ulteriore “condizione” la cui realizzazione comporta una rivisitazione complessiva del progetto per rendere compatibili tempi e costi. Il rispetto di tutte queste condizioni allungherebbe a dismisura i tempi, senza considerare l’aggravio dei costi che al momento è impossibile quantificare.
Consideriamo, altresì, che il vecchio e obsoleto depuratore di Manduria è ormai fuori norma e scarica nella falda profonda inquinandola. Lo stesso è insufficiente per depurare i liquami di gran parte dello stesso comune di Manduria e delle sue marine, e che non consente la depurazione dei liquami dell’abitato di Sava, tanto che il progetto approvato ne prevede la sua dismissione. Aggiungiamoci, che sullo stesso comune di Manduria grava una procedura d’infrazione comunitaria per non aver adeguato per tempo la sua rete fognaria e l’impianto di depurazione, cosi com’è certo il rischio di perdere il finanziamento già stanziato se entro il 30 giugno 2011 non si appaltano i lavori, prendere tempo, perciò, avrebbe l’unico risultato di continuare “pacificamente” a inquinare a tempo indefinito.
Tuttavia proprio queste circostanze ci impongono di valutare come procedere, anche alla luce delle ultimissime considerazioni che sono emerse a seguito di quanto rilevato dal Comitato Reg.le di V.I.A. (Valutazione d’Impatto Ambientale) del 31/01/2011.
Il Servizio Ecologia della Regione, infatti, sulla scorta di queste valutazioni ha confermato il parere favorevole alla realizzazione del Depuratore consortile, e ha incaricato l’Acquedotto Pugliese di valutare un futuro adeguamento dell’impianto da realizzare in modo da portare l’affinamento delle acque a tabella 4, valorizzando cosi le richieste di un affinamento superiore.
La stessa richiesta di riutilizzare le acque reflue per scopi irrigui è stata adeguatamente valorizzata. A tale scopo, infatti, è stato richiesto all’AQP uno studio di fattibilità da realizzare entro sei mesi dalla richiesta. Lo studio è teso alla presentazione di un progetto per gli invasi necessari all’accumulo delle acque e la rete di distribuzione per il loro successivo riutilizzo e a individuare le possibili fonti di finanziamento per la loro futura realizzazione.
La futura realizzazione di queste specifiche richieste però, mal si concilia, con il non più rinviabile bisogno di un immediato avvio dell’opera prevista, anche per alleviare quanto prima l’esigenza prioritaria di non inquinare cosi come sta accadendo e come crediamo, si continuerebbe a fare qualora si rinvii la soluzione del problema a tempo indeterminato.
Il GPA ritiene, che l'approccio alle soluzioni possibili di questo problema debba essere affrontato secondo una specifica scala di priorità nel caso specifico: “Primo, non inquinare”.
Rinviare, non scegliere, al contrario, di fatto, accentua questa situazione di stallo e aggrava ogni giorno di più lo stato d'inquinamento delle nostre falde acquifere e conseguentemente del nostro mare, aggravando i problemi ambientali e di tutela della salute di tutti i cittadini stanziati nei nostri territori.
Lo stesso sviluppo territoriale, da quello turistico balneare nelle marine manduriane a quelle più tradizionali, potrebbero a breve essere pesantemente condizionate dalla mancata realizzazione di quest’opera. Perché è miope pensare che ci possa essere sviluppo economico e turistico se non attrezziamo i nostri territori agli standard europei. Perché è miope pensare che questo problema possa riguardare solo gli abitanti di Sava e non già anche gli abitanti di Manduria e delle sue marine, com’è miope pensare che dalla realizzazione di quest’opera non si trarranno benefici sia in termini di salute ambientale che di sviluppo economico.
I cittadini, le amministrazioni comunali di Sava, Manduria e Avetrana, e tutte le forze politiche dovrebbero perciò sviluppare ogni utile sforzo per far decollare un’opera di cui il territorio non può fare più a meno, e non come purtroppo registriamo ancora una volta, dove l’unica preoccupazione sembra quella di bloccare tutto facendo nuovamente ricorso al TAR, cosi come hanno concordato le amministrazioni dei Comuni di Manduria, Avetrana ed Erchie.
E' pertanto nostro convincimento che la destinazione d'uso delle acque depurate è una priorità secondaria, rispetto all'imperativo categorico di non inquinare l'ambiente e di non perdere i finanziamenti per un’opera indispensabile, arrestando finalmente lo sfacelo sin qui determinatosi a causa di questo fuoco incrociato di veti che da anni paralizza ogni positivo cambiamento. La realizzazione, quindi, del depuratore in tempi certi, dovrebbe essere uno scopo condiviso in modo trasversale da tutte le forze politiche e le comunità interessate.
L'ambiente è un bene comune, un bene di tutti, troppo prezioso per continuare a dividersi su tutto.
Subordinare invece, la realizzazione del depuratore consortile a miopi calcoli di bottega o a scopi puramente e demagogicamente elettorali ci pare irresponsabile.
Questa priorità, tuttavia non ci esime dal considerare le ragioni di chi ritiene che non si debba sprecare quest’autentico patrimonio che è l'acqua, o di chi chiede un più alto affinamento delle acque. Pertanto, per non far cadere nel vuoto queste preoccupazioni, proponiamo la sottoscrizione di un "protocollo d'intesa"che in tempi certi, impegni tutti gli enti e le comunità interessate a una successiva integrazione e approvazione di tutte quelle varianti in grado di comprendere tutte le richieste avanzate: dall’ulteriore affinamento delle acque, agli invasi di accumulo e alla rete di distribuzione, nonché alle possibili fonti di finanziamento. Il GPA si rende sin da ora disponibile a confrontarsi con tutte le forze politiche, le istituzioni, e le popolazioni dei territori interessati, e in tutti i consessi specifici per far maturare le indispensabili convergenze per la realizzazione di un simile progetto per tutelare l'ambiente, la salute e non ultimo le tasche dei cittadini».
Il coordinamento del GPA
G. Leo A. DeMaglie
Info-sito:www.gruppopoliticoautonomo.it
Sin qui il comunicato del Gruppo Politico Autonomo di Sava, al quale, però, vorremmo rivolgere una domanda: inquinare il mare, in una zona che è riserva naturale, non rientra nel vostro “imperativo categorico di non inquinare l’ambiente”?.
La redazione