Abatematteo: «Mosca ha prima accusato la vecchia società di averlo osteggiato; ora accusa la nuova società: ma lui non ha alcuna responsabilità?»
«Fino ad oggi non si è voluto parlare e rendere pubbliche tante situazioni per il rispetto e l’amicizia che ci lega a tanta gente di Manduria, ma bisogna, ad un certo punto, anche salvaguardare la propria immagine.
Il dirigente del Manduria, Francesco Abatematteo, risponde alle ingiustificate dichiarazioni dell’ex allenatore Mosca, circa le responsabilità attribuite alla società sulla gestione della squadra.
Abatematteo esordisce ricordando agli sportivi manduriani le dichiarazioni dell’ex presidente Giannini, che intese rispondere alle dichiarazioni non veritiere rilasciate dal signor Mosca, dopo essere stato esonerato.
“Vuol far propri meriti che non ha, addossando colpe a quel consigliere o a tal dirigente: l’allenatore non è esente da colpe o da errori”.
E’ ormai una consuetudine che il signor Mosca si lamenti. Infatti, con la passata gestione diceva che gli avevano creato un crescente clima di ostilità, che era costretto a lavorare senza un campo d’allenamento e con soli 5 palloni, di primi disguidi iniziati già il 25 agosto del 2010, di situazioni preoccupanti, di giocatori che la mattina della domenica della gara con il Tricase (28 novembre 2010) avevano già la lista di trasferimento firmata dalla società ed al termine della gara vi fu un fuggi fuggi generale.
Ora, invece, accusa i nuovi dirigenti:
“Non mi hanno fatto lavorare con serenità, mi hanno creato difficoltà”.
Quindi, secondo il signor Mosca, in quest’anno a Manduria ha incontrato società e dirigenti (sia vecchi che nuovi) che lo hanno solo ostacolato e che gli hanno creato difficoltà, con il solo intento di dimostrare che nessuno teneva a cuore le sorti del calcio manduriano e di non avere alcuna responsabilità personale.
Ora vorrei porre all’attenzione di tutti fatti ed episodi incontrovertibili in cui tutti possono comprendere che tipo di persona è veramente il signor Mosca.
1) Quando parla di acquisti ad inizio di dicembre, il signor Mosca deve essere più preciso e spiegare a chi aveva proposto alcuni calciatori e che tipo di calciatori, poiché sia il sottoscritto che il d.s. Pedone siamo entrati a far parte della dirigenza del Manduria verso i primi di gennaio (quando il mercato era già chiuso). Però conosciamo bene i calciatori che ha fatto tesserare, proposti da qualche suo amico procuratore, tesserati il sabato mattina e schierati puntualmente la domenica successiva.
2) Nessuno ha mai inteso entrare in merito alle scelte tecniche dell’allenatore, anche se sono state chieste da parte della società delle spiegazioni subito dopo la debacle interna con il San Paolo Bari su alcune scelte, cosa penso abbastanza normale e condivisibile. Ma da qui a dire che gli è stata imposta la formazione, ce ne vuole. Specie quando si fa riferimento alla trasferta di Vieste, l’unica in cui il sottoscritto non ha partecipato in quanto già dal mercoledì sera in viaggio con la famiglia. Oltretutto con il sottoscritto ha parlato solo e solamente per avanzare richieste di natura economica.
3) Parliamo ora della settimana che ha preceduto la trasferta di Terlizzi. Si era già concordata per il giovedì un’amichevole con una squadra di Promozione alle ore 17, orario, però, a lui poco congeniale. Il sabato già si sapeva che non era possibile utilizzare lo stadio, in quanto si era provveduto preventivamente ad avvisare la Figc dello spostamento della partita della juniores. Ma, allo stesso tempo, era utilizzabile l’impianto sulla via per Francavilla, dove già altre volte sono stati svolti allenamenti e rifinitura del sabato mattina.
L’episodio più eclatante di quanto realmente il signor Mosca ci tenesse alla squadra biancoverde è senz’altro quando il venerdì sera, dopo l’allenamento, ha ritirato tutti i propri effetti personali, per poi presentare il sabato successivo un certificato medico, tirandosi fuori dalle fondamentali gare con Terlizzi e Lucera.
Così facendo ha tradito sicuramente la fiducia di tutti i giocatori, degli ultras e soprattutto di tutte quelle persone che aveva tempestato di telefonate affinchè potesse fare ritorno sulla panchina manduriana.
Caro signor Mosca, un vero professionista è tale quando si assume sempre, in prima persona, le proprie responsabilità. Una persona seria, poi, quando vice di essere ostacolato o condizionato, deve essere pronto anche a dare le dimissioni.
Quando i giochi sono ormai fatti, è facile addossare colpe ad altri. E’ un atteggiamento di comodo forse nel tentativo di voler salvare la faccia da questo suo ennesimo fallimento, ma visti i risultati dell’intera stagione e tanti suoi comportamenti, sicuramente ha sprecato una buona occasione per fare almeno una volta bella figura».
Francesco Abatematteo