lunedì 23 settembre 2024


09/06/2012 06:51:25 - Manduria - Cultura

In merito alla gestione del Parco, Archeoclub sostiene che «le associazioni hanno solo, con senso di responsabilità, evitato ai manduriani la vergogna della chiusura del parco durante i mesi estivi e lo hanno fatto con puntualità e professionalità»

 
«Abbiamo registrato il grido di dolore di una cittadina manduriana, pubblicato su Manduriaoggi il 05 / 06 /2012, per le sorti in cui versano i beni culturali del nostro territorio e specialmente il Parco Archeologico attualmente in desolante stato di abbandono.
Vogliamo esprimerLe pubblicamente il nostro apprezzamento per le parole accorate che ha saputo dedicare ai tesori trascurati della nostra terra, per dirLe che condividiamo le sue preoccupazioni e che non possiamo che essere d’accordo con Lei, noi che da decenni ci battiamo per la difesa, la tutela, la valorizzazione del nostro patrimonio non solo con le denunce e l’informazione, ma anche con interventi diretti, con suggerimenti e progetti che troppo spesso non hanno trovato la giusta considerazione da parte delle Amministrazioni Comunali.
Passando all’argomento: gestione del Parco Archeologico, l’apprezzamento incondizionato per l’opera dell’impresa Tarentini e il desiderio e la speranza di rivederlo gestore unico, essendo sentimenti frutto di una sua personale valutazione, sono erfettamente legittimi e noi non abbiamo nessuna intenzione, al momento, né di condividerli, né di metterli in discussione.
Il discorso cambia quando Lei piuttosto esplicitamente azzarda valutazioni sulle associazioni di volontariato, sulla loro capacità di far gruppo e di offrire un servizio soddisfacente e qualificato. Si tratta di quelle associazioni che si sono sobbarcato l’onere della gestione del Parco per due estati consecutive, per cui ci corre l’obbligo di fare alcune precisazioni e affermare alcune inconfutabili verità anche per la doverosa informazione dell’opinione pubblica
Le associazioni, formate principalmente da giovani laureati manduriani, tra le quali è compreso Archeoclub, sono state chiamate a tamponare straordinariamente e temporaneamente una falla che altri avevano aperto e che rischiava, continuando la metafora, di mandare a fondo la nave.
E’ quindi falso affermare che le associazioni hanno avuto la loro opportunità! Hanno solo, con senso di responsabilità, evitato ai manduriani la vergogna della chiusura del parco durante i mesi estivi e lo hanno fatto con puntualità e professionalità e continuano, tuttora, a fornire un servizio guide richiesto ed apprezzato da enti ed organizzazioni che le riconoscono ormai come unico ed affidabile punto di riferimento.
Certo molto ancora si sarebbe potuto fare se solo l’amministrazione comunale avesse preso in considerazione il progetto organico di gestione elaborato dalle associazioni in oggetto , con affidamento per un arco di tempo ragionevole, necessario per realizzare un progetto apprezzabile di certo  non attuabile  col precario mandato estivo in continuo stato di provvisorietà!
Riguardo alla competenza, evitiamo i confronti, abbiamo poco prima accennato al gradimento manifestato dagli utenti, possiamo aggiungere, in particolare, che Archeoclub ha da poco concluso un corso di formazione sulla conoscenza del territorio, aperto ai giovani laureati, patrocinato dall’Università degli Studi di Bari e che si è avvalso della docenza di professori di due università e di due soprintendenze oltre che di  specialisti, soci Archeoclub.
Ora il commissario prefettizio, finalmente, autorizzerà il bando pubblico per la gestione del Parco Archeologico: le associazioni sono intenzionate a parteciparvi con un loro progetto. Non ce ne voglia la gentile concittadina!»
 
Archeoclub d’Italia sezione di Manduria
Il presidente Sergio De Cillis










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