lunedì 23 settembre 2024


16/05/2009 19:31:34 - Manduria - Cultura

Aperte le porte alle realtà che sono legate al territorio: fra queste, il museo del Consorzio Produttori Vini

 
Anche il Museo della civiltà del vino Primitivo ha aderito alla seconda edizione di Musei Aperti 2009, in corso di svolgimento, da oggi, in concomitanza con la Giornata Internazionale dei Musei di ICOM, che cade il 18 maggio.
L’edizione di quest’anno ha come tema “Musei e Turismo”. Aprire le porte ai visitatori di quelle realtà, che sono legate al territorio ed al suo rapporto con il turismo, soprattutto in un’ottica di turismo sostenibile e rispettoso del territorio e delle sue tradizioni, un turismo che valorizzi realmente la cultura locale e chi lavora per la sua tutela. Piccoli e grandi musei, luoghi speciali dove si imparano a conoscere aspetti nuovi del proprio territorio o dove si esplorano con sguardi diversi quello che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno. Sono i musei che parlano del territorio e delle comunità attraverso gli oggetti, le immagini e le voci di chi li ha creati e usati: mostrano un mondo della cui esistenza, spesso, non si sospetta neppure, fatto di feste, di musica, lavoro, di cucina e vino, di tecniche e di esperienza, di abiti della festa e di tutti i giorni, di culture lontane arrivate sino a noi in tanti modi.
I Musei Aperti, che avranno aperti i battenti sino a domani (lunedì), sono musei speciali: gli antropologi li chiamano musei DEA, DemoEtnoAntropologici, sono musei che descrivono ed analizzano il loro “oggetto”. Spesso, i musei DEA sono musei spontanei, ovvero nati dalla volontà di singoli individui (o di gruppi o associazioni) di creare delle collezioni di oggetti, di testimonianze, di cultura locale.
I Musei Aperti (come il Museo della civiltà del vino Primitivo di Manduria, ubicato all’interno della Cantina del Consorzio Produttori Vini) sono nati con una forte vocazione alla memoria, perché sono nati dalla voglia di non perdere le tracce di un mondo culturale che è stato percepito come in profonda trasformazione, e quindi a rischio di oblìo. Tuttavia, la ricerca fatta dai fondatori di questi musei, ricerca di oggetti e di testimonianze che raccontassero dei mondi nei quali quegli oggetti erano vivi, funzionali, e attivi, è stata una ricerca per il presente, per il mondo contemporaneo. I musei delle tradizioni locali ci raccontano un mondo passato, ma lo fanno per l’oggi, perché è oggi che noi ricordiamo, o in alcuni casi scopriamo, diversi e nuovi modi di vivere e di pensare.










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