lunedì 23 settembre 2024


29/05/2009 06:27:31 - Manduria - Cultura

Il progetto frutto della collaborazione con l’associazione “Libera”

 
Manduria è la città della provincia di Taranto con più beni confiscati alla criminalità: ben 25. E per questi beni, che passano nella disponibilità degli enti pubblici, due classi della scuola media “Marugj-Frank” (la III C e la III G), che hanno aderito al progetto dell’associazione “Libera” denominato “Adotta un bene confiscato”, hanno ipotizzato un loro riutilizzo.
«I beni confiscati alla mafia, come insegna Libera, possono, anzi devono, essere riutilizzati per fini utili alla società, per il bene e la crescita civile e legale di tutto il nostro territorio» è scritto in una nota degli studenti manduriani. «Così ognuno di noi ha tirato fuori un’idea. Abbiamo deciso che avremmo immaginato di riconvertire due beni: una villa a due piani con ampio giardino e una masseria con i terreni circostanti, ed abbiamo realizzato dei modellini, così come ne siamo stati capaci. Ci è piaciuta molto l’idea di trasformare una villa in una clinica per animali e una masseria su un terreno di almeno 10.00 metri in un’azienda agricola gestita da una cooperativa di giovani».
Questi progetti e i risultati di altre iniziative che anche altre due classi della stessa scuola (la II C e la II D) hanno intrapreso nel corso dell’anno scolastico insieme all’associazione fondata da don Luigi Ciotti, “Libera”, saranno presentati questa mattina, alle ore 10, nell’aula magna della scuola “Marugj-Frank”.
«Illustreremo il nostro lavoro al nostro dirigente scolastico, dott.ssa Maria Rita Pisarra, che da sempre ci sostiene e ci incoraggia nelle nostre attività, agli amici di Libera che verranno da Taranto, e al nostra sindaco, prof. Francesco Massaro, al quale abbiamo inviato anche un lettera per illustrare il progetto» si legge ancora nella nota degli studenti manduriani. «Quest’ultima presenza ci sembra molto importante, perché egli, come sindaco, può contribuire a rendere concreto il nostro desiderio: che Manduria possa godere di tutti quei beni che la mafia ottiene con l’illegalità e che la società civile è chiamata a restituire all’uso sociale a vantaggio di tutti».
Durante l’anno scolastico, le classi II C e II D hanno aderito al concorso di “Libera” denominato “Regoliamoci”.
«Abbiamo compreso che la mafia è un cancro per la nostra società e che se vogliamo concorrere al bene comune, non ci sono armi più potenti del ricordo e dell’impegno in prima persona, al quale siamo stati particolarmente sensibilizzati da don Luigi Ciotti il 21 marzo scorso a Napoli, durante la XIV Giornata della Memoria e dell’Impegno».










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