lunedì 23 settembre 2024


20/09/2012 10:47:34 - Manduria - Cultura

L’intervista ai due apprezzati artisti manduriani

 
Il terzo appuntamento della nostra rubrica è dedicato a due creativi manduriani, cioè Fabio Ferretti De Virgiliis, creativo poliedrico che riteniamo uno dei giovani artisti locali più promettenti, e Rosanna Baldari, pittrice e restauratrice, di cui negli ultimi anni abbiamo imparato ad apprezzare, oltre che le doti creative, anche le indiscutibili doti organizzative (ci riferiamo al recente allestimento di ben due edizioni del corteo storico messapico, che per la sua indubbia originalità, si candida, di fatto, ad essere l’evento rappresentativo dell’estate manduriana).
Nata a Manduria il 6/3/1963, Rosanna Baldari ha conseguito il diploma di maestro d’arte sezione decorazione plastica presso l’istituto statale d’arte “G. Pellegrini” di Lecce. Tra le varie esperienze maturate, si ricordano soprattutto la partecipazione al “Maggio Bari” con stampe xilografiche eseguite per conto del Museo della città; varie mostre a Manduria; la partecipazione alla IV Biennale dello Ionio con tema “I pittori raccontano il mare “, tenutasi nel 1999 presso il Castello Aragonese di Taranto; nel 2000 ha preso parte alla manifestazione “Il lingottino” a Delia (CI); da ultimo, nel luglio scorso, l’artista ha partecipato alla mostra”Translation of Tradition”, organizzata dalla galleria d’arte “Monogramma” di Roma presso l’Istituto Italiano di Cultura di Malta.
Allora, Rosanna, in sintesi, quale è la linea di sviluppo della tua ricerca pittorica?
«Se dovessi tracciare un percorso, direi che, partendo da una esperienza di tipo figurativo classico, sono poi passata ad una pittura espressionista, per arrivare infine all’astrazione, che mi impegna tuttora. E non credo che, per ora, ritornerò ad una figuratività tradizionale….».
Sei impegnata in una ricerca tematica particolare?
«Direi di no. Affrontare determinate tematiche nell’arte può significare anche, di fatto, seguire una moda. Ecco, sia per vocazione, che per scelta, non riesco a sviluppare percorsi di questo tipo. Per scelta consapevole, cioè per evitare di cadere nella banalità. Per vocazione, perchè quando dipingo mi baso sul sentimento puro. Ognuno di noi è animato, nei vari momenti della giornata e della vita, da un sentimento, che volta per volta può essere aggressivo, fraterno, ecc. Io concretizzo nelle mie tele (almeno quando non realizzo soggetti figurativi tradizionali) questo sentimento, che può avere una risonanza in chi lo osserva…Prendiamo, per esempio, i miei paesaggi. Anche attraverso questo soggetto, tutt’altro che stereotipato, comunico un mio stato d’animo.
I miei paesaggi (che il critico Gerardo Trisolino ha definito “inquietanti”) sono andati in mostra, tempo fa, nel complesso di San Francesco a Manduria. Ricordo che ci fu molta affluenza, e io ero contenta, non tanto per il dato quantitativo, quanto perchè la gente mi comunicava le emozioni prodotte dai miei quadri. Tra l’altro l’esposizione fu studiata opportunamente, con la creazione di un’atmosfera molto particolare, fatta apposta per valorizzare i dipinti. La fantasia della gente ingigantiva i sentimenti trasmessi dai miei quadri, e ricordo che alcune dichiarazioni del pubblico furono davvero scioccanti. Il bello dell’arte è che, nella sua unicità, ognuno di noi rappresenta lo stesso soggetto in modo differente».
In relazione alla tua personale ispirazione, ci colpisce molto la tua dichiarazione:”Le opere nascono da un’esperienza personale di dolore”. Senza chiaramente fare riferimento precisi al tuo vissuto, ci spieghi come hai maturato questa convinzione?
«Non credo che la mia affermazione abbia bisogno di spiegazioni. Nella vita, proviamo e “patiamo”i sentimenti più vari, anche dolorosi. Ora, ci sono persone che non creano, semplicemente perchè rimangono intrappolati nel sentimento patito, senza riuscire ad esternarlo creativamente. Io, invece, manifesto creativamente i miei sentimenti».
Come dicevamo, sei anche un’abile organizzatrice di eventi. Lo prova una tua creazione, il Corteo storico messapico, che si è svolto a Manduria, di cui ricordiamo le edizioni 2010 e 2011.
«In realtà, l’evento, che nel 2012 non si è potuto realizzare per mancanza di fondi, quando ormai era praticamente pronto tutto (costumi, scenografia, coreografie), ha visto sempre la partecipazione corale dell’Associazione Culturale Salentina (sita presso “Matisse”, dietro la chiesa di Santa Maria a Manduria). Associazione e corteo storico sono intimamente legate. L’associazione è nata inizialmente proprio come struttura per realizzare questo progetto. Progetto che, per la sua complessa articolazione, ha addirittura “spaventato” alcune persone, che, in origine, si erano offerte di collaborare con noi. Ma la concretizzazione, per ben due volte, della mia idea, ha provato che il progetto del Corteo storico messapico non era irrealizzabile…Corteo a parte, però, con l’associazione culturale Salentina, che è un crogiolo di molteplici abilità, contiamo di realizzare altri momenti di crescita culturale per la nostra città».
 
Nato a Manduria il 28/10/1977, Fabio Ferretti De Virgiliis si diploma presso il liceo artistico statale “Lisippo” di Taranto nel 1996. Si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce nel 2002. E’ tecnico analista gemmologo e lapidatore di materiale gemmifero. Partecipa a varie mostre, tra cui ricordiamo: Rassegna Città di Mottola 2001, Mostra a Salerno nel 2011 “La propaganda dell’Antipropaganda” , e da ultimo, nel 2012, l’artista prende parte alla mostra “Translation of Tradition” organizzata dalla Galleria d’arte “Monogramma “ di Roma presso l’Istituto Italiano di Cultura a Malta, svoltasi nel luglio scorso. Sue opere sono esposte in permanenza presso la medesima galleria d’arte romana.
Fabio, dopo aver brevemente presentato le tue esperienze più significative, ti confidiamo una nostra convinzione. Osservando le tue originalissime opere grafiche, siamo dell’idea che hai un talento da illustratore…
«Grazie del complimento, ma non credo di avere una vocazione specifica per l’illustrazione. Preferisco invece procedere, volta per volta, realizzando opere singole, obbedendo solo all’ispirazione del momento, con una costante: non cedere mai alla “tentazione” realistica. Ho sempre sentito l’esigenza di non proporre il dato realistico in senso tradizionale, ma di interpretarlo secondo la mia personale visione, sempre “deformando” il reale, andando cioè decisamente in direzione surreale».
Ci affascina la tua opera, anche perchè sei un artista poliedrico, dal momento che ti cimenti con la pittura, ma anche con la scultura (ti piace molto la cartapesta), ed hai anche lavorato come sceneggiatore… A questo proposito, ricordiamo la sceneggiatura del mediometraggio “Il Signor H”, con la regia di Mirko Di Lorenzo e la partecipazione di Alessandro Haber, premiato nel 2011 al Festival del cinema europeo di Lecce. In sintesi, qual è la filosofia che anima la tua attività artistica?
«Innanzitutto rivendico il diritto ad essere me stesso, cioè il diritto di realizzare autonomamente ogni creazione. Tra l’altro, non mi sembra questo il contesto storico in cui si possa stare attenti a chi vuole in qualche modo condizionare il tuo lavoro. Tranne per ciò che riguarda l’artigianato, dove lavoro anche su commissione, per il resto rivendico la mia piena autonomia creativa. Se realizzare un’opera d’arte significa obbedire ad una pulsione interiore (di cui tra l’altro ti sono oscure le motivazioni profonde), allora il presupposto per l’artista non può che essere la più assoluta libertà. Mi piace molto Van Gogh, non per il mito che lo circonda, ma per il fatto che, per sua stessa ammissione, dipingeva perchè non poteva farne a meno. Per il resto, il riconoscimento del tuo lavoro da parte degli altri è una mera consuetudine sociale... ».
La tua è senza dubbio una visione molto “romantica” dell’attività artistica, che ci sorprende, dal momento che, in questi tempi di sfrenata corsa alla visibilità e all’arricchimento, anche da parte di creativi di fama internazionale, non pensavo potesse più esistere. Ma evidentemente in provincia tutto è ancora possibile….
«Confesso, che, al di là della mia produzione artigianale, realizzata su commissione, non ho finora mai “ceduto” al soldo! Da questo punto di vista, mi ritengo fortunato, lavoro sempre. In particolare, collaboro da anni con Mirko di Lorenzo, giovane filmaker manduriano, inserito nella struttura di Genera tv. (www.genera.tv). Approfitto anzi di quest’occasione per ringraziarli, quelli di Genera Tv, perchè durante la collaborazione con loro è venuto fuori il mio stile, la mia grafica, il mio disegno. Dipingo da quando avevo 13 anni, la mia è stata una ricerca molto lunga, poi, grazie allo realizzazione grafica e in video di temi legati alla mia terra d’origine, ho di fatto maturato il mio stile personale. Cronologicamente, questa svolta è avvenuta circa cinque anni fa. Per il futuro, una dichiarazione di principio: voglio continuare nel mio lavoro, non mi fermerò mai, neanche di fronte alle grandi difficoltà che il contesto locale pone all’attività di ogni creativo. Se qualcuno è interessato, può venire a visitare la mia mostra permanente, presso il mio domicilio, a Manduria, in contrada Cardinale s.n.c. Un’ultima considerazione: è auspicabile che, in futuro, non si occupino della promozione artistica i politici ma gli operatori culturali, che spesso e volentieri, attualmente, sono messi da parte dagli assessori alla cultura. Il punto di riferimento per l’artista che vuole crescere non deve essere l’uomo politico, ma l’operatore competente, con cui un politico serio deve a sua volta relazionarsi….».
Cari Rosanna e Fabio, vi ringrazio della chiacchierata….
«Grazie a te, e vieni a trovarci più spesso …».
 
Nicola Morrone
 
IMMAGINI: in alto Rosanna Baldari, Olio su tela , 60 x 165, 2001; in basso Fabio Ferretti De Virgiliis (La visita di Bacco, Acquerello, 2007)










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