lunedì 23 settembre 2024


19/06/2009 06:03:47 - Manduria - Cultura

A Scampia con l’ironia si demoliscono i falsi miti dei giovani

 
Anche l’ironia del vignettista manduriano Paolo Piccione utilizzata contro l’arroganza della camorra.
«Se la paura fa 90, la dignità fa 180» è stato il titolo di una mostra di vignette allestita a Scampia, uno dei luoghi simbolo della presenza della camorra in Campania, su iniziativa dell’associa-zione Vodisca (VOci DI SCAmpia), nata in memoria di un ragazzo, vittima inno-cente di una sparatoria fra delinquenti nel novembre del 2004. Iniziativa, pro-mossa nell'ambito del pro-getto  Camorracomix (ideato dal prof. Domenico Fosco-lo) che ha ricevuto il sostegno anche del gruppo Libera di don Luigi Ciotti e della scuola Comix di Napoli.
Trenta fra illustratori, vignettisti e fumettisti, quindi, hanno esposto le loro tavole contro la camorra.
«Si impugnano matite e pennarelli per contrastare le pistole, ma anche per screditare e prendere in giro i camorristi e la loro cultura di morte» è sostenuto in un reportage di un giornale campano.
Fra i vignettisti invitati, anche Paolo Piccione, che a Napoli lavora, come poliziotto, in Questura, ma che è ormai molto noto in questa regione (e non solo…) per l’abilità e la creatività nel disegnare delle pungenti vignette, molto curate, peraltro, anche dal punto di vista del disegno e della colorazione.
Molto bella e significativa una delle vignette create da Piccione nella quale contrappone l’arma dell’ironia e della satira che ottiene con le sue matite a quella della camorra. Vignetta che è stata poi ripresa da molti giornali campani.
Uno spazio particolare è stato dedicato anche alle tavole di “Max e Stella”, i due protagonisti delle vignette disegnate da Paolo, che ha anche partecipato in divisa alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, insieme ad altre autorità del posto.
Un’altra grande soddisfazione per Paolo, quindi, la cui bravura ha varcato da tempo i confini della nostra regione e, lo scorso anno, è giunta anche Oltr’Alpe (Piccione ha partecipato al Salone Internazionale dell’Umorismo, che si svolge ogni anno in Francia).
Non è un caso, quindi, se proprio i suoi lavori sono stati fra i più apprezzati della mostra di Scampia, in cui «ad essere messe alla berlina e demolite, con ironia, sono state l’arroganza e l’ignoranza della camorra e la stupidità omicida, e spesso suicida, dei camorristi, che sono stati trasformati in “personaggi da barzelletta” nelle 17 vignette e centosettanta barzellette esposte, realizzate dagli studenti».
La risata, dunque, come strumento per demolire una serie di falsi miti diffusi tra i giovani (e i meno giovani). Il «camorrista» non è più il furbo, il vincente, quello che gode di ricchezza e rispetto, ma diventa un personaggio «da barzelletta», che dispensa stupidità e rozzezza di spirito ad ogni battuta.
Negli sketch, la figura del camorrista prende il posto dei protagonisti delle barzellette «classiche» (e spesso razziste), e cioè l’ebreo, il carabiniere, il terrone, ed esprime la somma delle qualità negative: ignoranza, avidità, stupidità, volgarità, violenza, superbia.
«Proponiamo una specie di razzismo educativo, perché non colpisce un essere, ma un modo di essere», ha spiegato un promotore dell’ottima iniziativa.
Perché la barzelletta?
«Perché sfrutta un linguaggio immediato, vicino a quello degli studenti, e permette di affrontare temi delicati come la cultura antimafia senza annoiarli, coinvolgendoli».
Scrivere uno sketch, inoltre, significa esplorare ambiti disciplinari diversi: lingua, in questo caso anche il dialetto, struttura del testo, storia, sociologia, e addirittura, se pensiamo a una barzelletta sull’uso delle droghe o sui mercati illegali, scienze ed economia. Diciassette vignette e centosettanta barzellette, con l’obiettivo dichiarato (e raggiunto) di mostrare il ridicolo che si cela dietro al malcostume e ai comportamenti antisociali.
FORMARE I FORMATORI – La popolarità e il carisma di Paolo Piccione in Campania si coglie anche da un’altra nomina. Il vignettista-poliziotto manduriano sarà il … formatore dei formatori. E’ stato infatti nominato come formatore del corso “Il patentino a scuola – Formare i formatori – L’educazione stradale nell’ottica della convivenza civile”. Paolo terrà questo corso ai docenti di alcune scuole della Campania.










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