lunedì 23 settembre 2024


05/12/2012 11:43:33 - Manduria - Cultura

La toccante esperienza di due sindache della Calabria

 
Si è svolta il primo dicembre l’iniziativa promossa dal Movimento politico culturale “Giovani per Manduria” dal titolo “Violenza di genere e democrazia paritaria”, evento che rientra nell’ambito delle giornate mondiali contro la violenza di genere.
Al di là della violenza fisica sulle donne, l’iniziativa ha voluto discutere delle tante occasioni di svilimento del ruolo della donne nella società ospitando relatrici d’eccezione che combattono ogni giorno per ritagliarsi un ruolo in un mondo declinato al maschile, in territori con particolari problematiche.
Annamaria Cardamone, sindaca di Decollatura (CZ), eletta nel 2011, è rientrata in Calabria dopo 15 anni di lavoro e prestigiosi incarichi anche all’estero, per amore della sua terra. Alla guida di un Comune logorato da gravi forme di corruzione e da una diffusa illegalità amministrativa, si è quindi rimboccata le maniche e con grande coraggio, sfidando situazioni incancrenite da anni. Ha interrotto l’appalto di sempre sui rifiuti, ha lavorato alla trasparenza delle gare, ha assunto 12 persone da decenni precarie sotto ricatto, ha dato un ettaro di terra di proprietà comunale ad un centro di salute mentale in modo che i pazienti potessero essere supportati nelle loro terapie anche con un impegno lavorativo, ha attivato un meccanismo attraverso il quale il Comune concorre a bandi europei e si finanzia le proprie opere.
Maria Carmela Lanzetta, sindaca di Monasterace (RC), intervenuta in video conferenza a causa di impegni che le hanno impedito di essere presente. Eletta sindaca nel 2006, rieletta nel 2011. Un mese dopo la sua ultima elezione le bruciano la farmacia di famiglia; riceve quasi quotidianamente lettere con minacce di morte e a marzo scorso le hanno sparato alla macchina. Ora vive sotto scorta affermando che, nonostante tutto, si muove con la “consueta incoscienza”, affrontando giorno per giorno i problemi e gli ostacoli che si frappongono fra lei e il suo intento di riportare il territorio alle legalità.
Dice che passare da una vita di persona libera e indipendente a quella che è invece oggi, sotto scorta, è davvero dura, ma riesce a provare ancora gioia ed entusiasmo per le cose che fa e questo le permette di andare avanti.
Marilù Mastrogiovanni, direttrice del quotidiano on line “Il tacco d’Italia”. Ha fondato il suo giornale nel 2002 “investendo parte dei regali di nozze”. E’ un mensile d’inchiesta che denuncia da anni speculazioni edilizie, abusivismo e collusioni con la criminalità organizzata. Nonostante le intimidazioni sin dal 2005, non esita ad affermare che la SCU è viva e gode di ottima salute al contrario di quanto si vuole far credere. Da allora è un crescendo, fino ad arrivare al giorno in cui ignoti entrano nella redazione e rubano i computer per far sparire una volta per tutte le prove, i dati raccolti e che hanno portato ad una serie di inchieste contro vari clan salentini.
In chiusura, gli interventi di Orazio Leggiero, componente dell’associazione “Maschile Plurale” e membro del Comitato promotore per la modifica della legge elettorale regionale (introduzione della possibilità di esprimere una doppia preferenza: un uomo e una donna) e Barbara Gambillara, Consigliera di Parità della Provincia di Taranto.
«Abbiamo fortemente voluto portare questo segnale di coraggio, onestà e determinazione perché, come ha tra l’altro affermato l’assessora regionale Elena
Gentile, “il femminicidio ha tanti volti, anche il volto di chi non rinuncia ad esercitare in esclusiva il potere politico ed istituzionale portando indietro le lancette della storia”, a proposito della mancata approvazione della modifica alla legge elettorale regionale.
La violenza di cui le donne sono vittime non è purtroppo solo quella fisica, ma è anche quella che ti costringe a cambiar vita, quella che ti impone una pressione psicologica costante, quella che ti toglie la libertà e la possibilità di scegliere, e queste donne che hanno portato la loro dura testimonianza ne sono le prove viventi, ma anche la dimostrazione che le donne non sono manovrabili e hanno tanto coraggio e capacità.
E’ questa la politica e gli esempi a cui noi vogliamo ispirarci!»
 
Maria Pasanisi
Responsabile Politiche di genere movimento “Giovani per Manduria”










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