lunedì 23 settembre 2024


16/02/2013 09:46:27 - Manduria - Cultura

L’opera raccoglie diversi articoli dell’autore apparsi su giornali locali dal 2002 al 2012

 
“Per gioco” e’ il titolo di una recentissima pubblicazione di Nicola Morrone, disponibile nelle libreria di Manduria, nella quale l’autore, appassionato di storia patria e soprattutto di storia dell’arte, ha raccolto diversi suoi articoli apparsi su giornali locali dal 2002 al 2012.
Opera interessante e meritoria, della quale voglio preliminarmente segnalare l’utilità, in quanto consente allo studioso, al ricercatore, al curioso di avere disponibili diversi contributi che, a distanza di tempo, data anche la loro apparizione su vari giornali locali, non è certo semplice poter rileggere, sicchè quasi sempre non sono fruibili. Inoltre, ed è certamente questo il pregio della raccolta, i 19 contributi che la compongono sono quasi tutti dedicati a particolarità spesso poco note, se non del tutto sconosciute, che l’autore ha rilevato in diverse realtà artistiche religiose manduriane, che con competenza e puntuale metodologia ha esaminato, trasmettendoci così notizie storiche ed artistiche di particolare interesse.
Basta accennare all’autore del pulpito ligneo (1608) della Chiesa Matrice, segnalato nei libri di storia dell’arte come un capolavoro scultoreo di autore ignoto, che fondatamente Nicola Morrone ritiene di poter attribuire allo scultore gallipolino Vespasiano Genuino, al quale viene anche attribuito il prezioso crocifisso ligneo custodito nella chiesa di San Giovanni Battista.
Di notevole interesse sono gli articoli dedicato alle testimonianze della cultura bizantina: le reliquie di pittura nella Biblioteca Comunale; il piccolo edificio di culto in contrada “Cumentu Ecchiu”, sul quale l’autore rileva non poche particolarità; la cappella di San Giovanni nella contrada omonima. Un inedito dipinto di Gaetano Bianco, capostipite della rinomata famiglia di pittori, ubicato nella cappella della masseria “Li Cuturi”, viene individuato e descritto da Nicola Morrone.
Poco noto è altresì il ciclo di affreschi presenti nella Chiesa di San Cosimo, così come i preziosi stucchi barocchi nella Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli.
Tre interessanti contributi sono dedicati al Santuario di San Pietro in Bevagna, del quale l’autore approfondisce talune particolarità: il quadro , il fonte battesimale, la “pietra”, nonchè l’iconografia petrina.
L’autore si sofferma sulle origini, tuttora incerte, della primitiva Chiesa Matrice, e sul dipinto del “Memento mori” esistente nella stessa Chiesa.
Un altro contributo è dedicato alla disamina del “Campione” della Chiesa del Rosario, individuato dall’autore preso l’Archivio di Stato di Lecce , e sinora sconosciuto alla storiografia locale.
Completa la rassegna il contributo relativo alla rifondazione normanna di Manduria, nel 1090, in quanto il primitivo insediamento di un nucleo abitato sarebbe avvenuto nel 1061, mentre nel 1090, data indicata dai cronisti locali del passato, quali l’anonimo Oritano, sarebbe stato edificato un vero e proprio casale, che prese il nome di “Casi Novi”, poi Casalnuovo.
 
Elio Dimitri










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