lunedì 23 settembre 2024


29/01/2014 07:18:15 - Manduria - Cultura

L’intervento dell’ex consigliera comunale dei Verdi, Cecilia De Bartholomaeis

«La collettività manduriana avrà a breve nelle sue disponibilità alcuni edifici di notevoli dimensioni e pregio, di cui sarà opportuno valutare con attenzione la destinazione d’uso: l’ex convento degli Agostiniani, il cui restauro sembra in dirittura d’arrivo, l’ex convento delle Servite, per la parte non occupata dal GAL, e l’ex Pretura».
L’ex consigliera comunale dei Verdi, Cecilia De Bartholomaeis, invita ad operare scelte oculate e lungimiranti.
«Sicuramente Manduria avrebbe dovuto avere già da tempo un Museo della Civiltà messapica» sostiene Cecilia De Bartholomaeis. «La mostra “Oltre Le Mura”, da tempo sacrificata in angusti locali e ora sfrattata, fu solo l’anticipazione di un percorso mai iniziato. La presenza di un Museo non rappresenta solo il sogno di un manipolo di appassionati o una questione di orgoglio cittadino, ma una pedina importantissima nella creazione di quel famoso “pacchetto” di offerte che dovrebbero attrarre e incrementare i flussi turistici. Non è nemmeno il caso di sottolineare la positiva ricaduta che ciò avrebbe su tutta l’economia manduriana e il contributo che darebbe alla promozione dell’immagine del nostro territorio. C’è da augurarsi quindi che, oltre all’impegno di tutte le istituzioni responsabili, intorno a questo progetto, che certamente qualche difficoltà presenta, possano catalizzarsi le migliori energie del mondo culturale ed economico-imprenditoriale della nostra città.
Le stesse finalità di promozione del territorio potrebbero essere conseguite recuperando e portando a compimento il vecchio progetto per la realizzazione di un Museo della Seconda Guerra Mondiale, in cui possano essere finalmente esposti tutti i lasciti che i veterani del 450° Gruppo di Bombardamento dell’Aviazione U.S.A., di stanza a Manduria negli ultimi mesi del conflitto, hanno fatto pervenire a seguito dell’importante lavoro di ricostruzione storica svolto dai professori Pasanisi e Pezzarossa. Ancora oggi i pochi superstiti periodicamente chiedono notizie di un Museo che fu loro promesso.
Ma vi è un’altra esigenza indifferibile: quella di dare alla nostra biblioteca comunale una sede degna e confortevole. L’attuale collocazione, oltre ad impedire una corretta disposizione e conservazione del patrimonio librario e documentale, impedisce che la nostra biblioteca divenga ciò che è in tutti i paesi civili: un volano di iniziative culturali, un luogo in cui possano nascere e fiorire idee, proposte, confronti, dibattiti. E’ impossibile progettare il futuro se non si investe nella cultura».










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