lunedì 23 settembre 2024


11/09/2009 21:58:21 - Manduria - Cultura

Il territorio, le contrade, le masserie in 656 pagine e circa 6.000 fotografie

 
Un pubblico giovanile ha accolto la presentazione presso la libreria Caforio del libro scritto da Giuseppe Coco: “Manduria tra Taranto e Capo d’Otranto”. 
Un ennesimo libro sulla storia di Manduria sulla falsariga dei precedenti?
Pare proprio di no.
Per ricostruire la storia di Manduria è stata fondamentale l’analisi etimologica dei toponimi oltre ad un accurato esame simbologico del territorio, ma non mancano interessanti scoperte e considerazioni sulla morte del re Archidamo e sul luogo della sua sepoltura. Il viaggio di conoscenza dell’autore non risparmia escursioni sul territorio, che hanno permesso la raccolta di una serie di reperti, selci e ossidiana in grande quantità disseminati nelle campagne (insieme a materiale di altro genere che poco o niente hanno a che vedere con la storia!), che testimoniano l’insediamento dell’uomo e permettono di corredare il libro di una nutrita appendice dei materiali consegnati alla soprintendenza.
Il punto di vista dell’autore?
Il suo non è un punto di arrivo ma un punto di partenza di un nuovo modo di ricostruire la nostra storia attraverso l’indagine diretta e lancia la sfida per costruire insieme la riscoperta del nostro territorio per conoscere ma soprattutto per sviluppare quella coscienza ecologica che sola può permetterci di rispettarlo.
Il territorio, le contrade, le masserie in 656 pagine e circa 6000 fotografie per capire la storia di Manduria dalle origini ai Messapi e le successive dominazioni: romana, gotica, bizantina, longobarda, normanna, sveva, angioina, aragonese, borbonica.
Buona lettura!
 
 
Alessandra Dinoi










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