lunedì 23 settembre 2024


09/12/2014 17:56:13 - Manduria - Cultura

Per trent’anni direttrice della rivista “Shalom”, il mensile della comunità ebraica, Lia Levi rappresenta un’importante testimonianza culturale dell’ebraismo italiano, tra storia, narrazione, memoria

La scrittrice Lia Levi ha incontrato gli studenti dell’istituto “Luigi Einaudi” di Manduria. Per trent’anni direttrice della rivista “Shalom”, il mensile della comunità ebraica, Lia Levi rappresenta un’importante testimonianza culturale dell’ebraismo italiano, tra storia, narrazione, memoria: per le discriminazioni razziali che, bambina, vide e subì, finchè, alla fine della guerra, sarà sua mamma a liberarla da ogni pregiudizio: “Lia, tu sei una bambina, e basta” (frase che l’autrice ha poi scelto come titolo di uno dei suoi libri più famosi).
«L’autrice, sopravvissuta alla Shoah, è il simbolo della rinascita ebrea e un esempio da seguire e da stimare» sostiene Cosimo Tornese, studente dell’“Einaudi”. «Tutti gli alunni presenti all’incontro, che precedentemente si erano dedicati, durante le ore di Italiano, alla lettura e alla comprensione del suo libro, “Il braccialetto”, sono stati totalmente coinvolti e hanno partecipato al discorso con interessanti domande. Sono tante le curiosità relative al romanzo e alla propria vita che la signora Levi ci ha svelato: la poca fede in Dio, le difficoltà dovute alle leggi razziali, la fuga in convento e il periodo lì dentro che hanno caratterizzato la sua vita durante quel periodo drammatico della nostra storia.
L’incontro è stato davvero emozionante e ha arricchito il cuore di tutti i presenti.
Vivere esperienze come la sua non può far altro che farci capire l’importanza della vita e, con quest’incontro, probabilmente, l’abbiamo fatto. Incontri come questo portano solo vantaggi a noi future generazioni perché ci insegnano che, a volte, bisogna conoscere la tristezza per apprezzare la felicità».










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