lunedì 23 settembre 2024


16/03/2015 16:58:46 - Manduria - Cultura

Alcuni degli scatti di un giorno da ricordare

 
Un pellegrinaggio che rappresenta la cristianizzazione di arcaici riti propiziatori diffusi in tutte le società agrarie. Nelle antiche civiltà e nelle culture cosiddette “primitive”, la pioggia è garanzia e simbolo di fertilità dei campi e della natura. Ovunque la pioggia sia un bene raro e prezioso, essa è circondata da particolare sacralità e occupa un posto centrale nella mitologia e nel sistema religioso.
La secolare processione arborea di San Pietro in Bevagna, fatta rivivere nuovamente nella mattinata di ieri, è un rito che custodisce, intatto, l’aspetto devozionale e penitenziale del rito: riconoscendo il primato di Dio, Padre misericordioso, i fedeli continuano ad invocarne, con la preghiera e con il sacrificio (trasportando, ovvero, pesanti rami in spalla per circa 12 chilometri), la protezione delle colture. Non si invoca, in questo periodo particolarmente piovoso, l’acqua per irrigare i campi, come è sempre avvenuto nel corso degli ultimi secoli. La protezione divina sarebbe utilissima invece per tutelare l’agricoltura dall’attacco di un batterio-killer, la Xylella Fastidiosa, per il quale la scienza non ha ancora trovato rimedio e che rischia, dunque, di mettere in ginocchio, in pochi mesi, tutto il comparto olivicolo. Tracce dell’epidemia sono state segnalate, la settimana scorsa, ad Oria, mentre è dell’altro giorno la notizia del ritrovamento del suo vettore anche a Porto Cesareo: la fascia di protezione è stata abbondantemente violata e la zona di Avetrana (la più vocata all’olivicoltura) e quella di Manduria sembrano circondate. Sembrava prediligesse esclusivamente gli ulivi, ma pare stia attaccando anche la macchia mediterranea, mettendo, quindi, a repentaglio l’ingente patrimonio naturalistico della zona. Una ragione in più, insomma, per svegliarsi ieri all’alba e per raggiungere il santuario di San Pietro in Bevagna.
Attraverso l’intercessione dell’apostolo Pietro, della Madonna Immacolata e del patrono Gregorio Magno, anche nel terzo millennio il pellegrinaggio costituisce ancora, pertanto, “una sfida lanciata all’uomo e al credente di oggi, affinchè comprenda più a fondo il mistero della Redenzione”. La “processione degli alberi”, come è ormai universalmente riconosciuta, ha richiamato, anche quest’anno, oltre un migliaio di fedeli. Una partecipazione considerevole e, soprattutto, viva.
Un miracolo della devozione e un trionfo della fede.

 

 

 

 

 

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E’ in rete la terza puntata del “Prudenzano News”
“La processione arborea di San Pietro in Bevagna
fra rito e Fede”










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