lunedì 23 settembre 2024


24/11/2015 20:27:58 - Manduria - Cultura

La relazione dell’operatore culturale Pio Bentivoglio

Un omaggio ad un personaggio che illuminò la vita culturale del Salento fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento: Pietro Marti. Ad offrire lo spunto per ricordare la poliedrica opera di questo personaggio (giornalista, fondatore di diverse riviste, si interessò anche di politica, di storia, di archeologia, di arte, sempre con il nobile intento di promuovere il Salento), è stata la presentazione del libro di Ermanno Inguscio, “Pietro Marti (1863-1933). Cultura e giornalismo in Terra d’Otranto”.
Dopo i saluti di rito, l’operatore culturale Pio Bentivoglio ha tracciato il profilo di questo personaggio, rimarcando la sua straordinaria produzione letteraria e il suo fecondo interesse verso l’arte e la cultura più in generale. Nella sua relazione, Bentivoglio ha scavato anche negli intensi rapporti fra la città di Manduria e Pietro Marti, ricordando come il giornalista nativo di Ruffano fu chiamato dall’allora sindaco Giovanni Erario a dirigere, poco più di un secolo fa, l’istituenda Scuola Tecnica Superiore di Manduria, divenuta presto un vero gioiello di efficienza scolastica in tutta la Terra d’Otranto.
«Nell’immediato dopo guerra (la prima Guerra Mondiale), dalla cittadinanza si avvertiva l’esigenza di migliorare la propria formazione culturale e professionale, se proprio una petizione di cittadini ottenne, in data 13 giugno 1919, che l’Amministrazione si attivasse a favore della Scuola Tecnica agricola professionale» ha ricordato Bentivoglio. «Infatti, già il mese successivo il Consiglio Comunale stanziò i fondi (19.300 lire) per istituire, nell’anno scolastico 1921-22, la Scuola Tecnica e una Scuola d’Arti. Da una relazione del direttore Pietro Marti possiamo sapere che, alla data del 28 luglio del 1923, gli alunni iscritti erano 76 e tre erano i corsi a tipo agrario.
Marti trovò un terreno culturale molto fertile, come egli sapeva, avendo già ospitato sulle sue testate giornalistiche interventi del manduriano Giuseppe Gigli. Nel 1923 si stabilisce a Manduria, abitando nei pressi della chiesa intitolata a San Leonardo, con una delle figlie, Emma. Come segretario della Scuola Tecnica, il sindaco del tempo delegò, sospendendolo dallo stipendio di Ragioniere capo del Comune, Paolo Dimitri. Dalla frequentazione di casa Marti, nacque e si sviluppò una relazione d’affetti che, poco dopo, portò il Dimitri ad impalmare la giovinetta Emma. Da questo matrimonio, nacque l’amico Elio, che veleggia sicuro verso i 90 anni e che, pertanto, è degno nipote di Pietro Marti e cugino di Vittorio Bodini».











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