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24/11/2015 20:32:13 - Manduria - Cultura

La permanenza a Manduria di Marti “non fu certo una meteora”: a Manduria vive Elio Dimitri, nipote di Marti, uno degli intellettuali più fecondi della seconda parte del Novecento e della prima parte del nuovo millennio

 
 “Manduria e Pietro Marti, uno storico binomio di elevazione civico-sociale, ancora oggi valido per chi sa apprezzare l’insegnamento della storia, maestra di vita”.
Ermanno Inguscio, autore del libro sul saggista salentino Pietro Marti, individua e mette in risalto il “filo rosso” che lega la città messapica allo storico e appassionato di arte nativo di Ruffano. Legame che va ben oltre la permanenza per tre anni a Manduria di Marti.
«L’istituzione comunale di Manduria, ieri come oggi, ha saputo affidare le sorti della pubblica istruzione dei giovani a intellettuali di tutto prestigio e di eccellente professionalità e ne conserva fedele ricordo» sottolinea Inguscio, riferendosi all’opera di Marti in questa città. «Sottoposto ben presto alla veemenza del furore fascista cittadino, il preside (oggi dirigente) Pietro Marti, seppe tenere alta la finalità della istituzione scolastica, difendendo con l’operosità e l’esempio personale la stessa mission della scuola. Per la verità, dev’essere sacra e superiore a tutte le passioni, personali e politiche».
La permanenza a Manduria di Marti “non fu certo una meteora”: a Manduria vive Elio Dimitri, nipote di Marti, uno degli intellettuali più fecondi della seconda parte del Novecento e della prima parte del nuovo millennio.
«Una sua figlia, Emma, docente all’epoca a San Pancrazio Salentino, era andata in sposa a Paolo Dimitri, anch’egli uomo di scuola. Oggi, l’ottuagenario Elio, che ha chiuso da par suo la serata culturale a Manduria, ancora è felice testimone, nell’affetto che lo legava al nonno, della passione storico-culturale che lo contraddistingueva» afferma Inguscio. «Quanti opuscoli venivano dati puntualmente in regalo al nipotino ad ogni loro incontro. Regali e cultura permeati da affetti. Ma Elio Dimitri, oggi presidente onorario della biblioteca civica “Gatti”, è lo studioso autore della “Bibliografia di Terra d’Otranto dal 1550 al 2003”, strumento storiografico fondamentale per ogni ricerca storica sul Salento. Se a Pietro Marti, suo nonno per parte di madre, con la produzione delle quaranta monografie e la dozzina di giornali (per gran parte fondati e diretti), spetta parte di quell’immortalità che, a dirla con il filosofo francese Jacques Derrida, solo la scrittura può assicurare, all’impegno di studioso di Dimitri spetta il primato di quel “filo rosso” che lega la città di Manduria all’amore per la cultura delle arti e del bello, che Pietro Marti aveva insegnato nella Penisola e per tutte le contrade del Salento».










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