lunedì 23 settembre 2024


10/11/2009 12:06:53 - Manduria - Cultura

Momenti di gloria

Nella centralissima villa comunale, il cui perimetro rende raggiungibili, come dicono i segnali, tutte le direzioni, alla fine di un lungo corridoio rappresentato da una storica via XX Settembre che si affaccia su piazza Garibaldi prima e su corso Vittorio Emanuele dopo, l’occhio del cittadino residente, del passante occasionale o del turista scorge i segni che decodificano la nostra storia e di cui la celebrazione del IV Novembre segna il sunto: il tricolore issato sul Palazzo Comunale e sui balconi delle storiche dimore del nostro paese, le corone d’alloro e di fiori, nonché un’aria di solennità che bene si addice al ricordo di quanti non ci sono più.
Anche Manduria, infatti, in questa soleggiata, anche se in parte incerta domenica di novembre, ha tributato gli onori solenni ai suoi caduti e per estensione ai Caduti di tutte le guerre, con una doppia cerimonia civile e religiosa, che si è replicata nel pomeriggio anche nella vicina frazione di Uggiano Montefusco, e questo alla presenza delle massime autorità del paese.
In mattinata su piazza Garibaldi, tutte le forze armate, tutte indistintamente, dalla Marina, all’Esercito, dai Bersaglieri ai Carabinieri, dalla Polizia ai Vigili del Fuoco, hanno reso omaggio con il loro picchetto d’onore ai Caduti in guerra del nostro piccolo centro e sfilando per il breve tratto che separa la piazza dalla villa comunale, hanno posto una corona d’alloro e di fiori ai piedi dell’imponente monumento ai Caduti che giganteggia all’ingresso della stessa, per poi spostarsi nella Chiesa Matrice dove si è celebrata la santa Messa in loro memoria.
La Patria ha dunque ricordato i suoi figli, che il  poeta Ungaretti aveva immolato nei celeberrimi versi di una breve ma intensa poesia, Soldati, nella quale paragonava  i morti in guerra a delle foglie che cadono in autunno, quando la linfa che esse contengono non riesce a tenerli legati alla pianta madre che li perde dunque più facilmente.
Questi versi, risuonano di straordinaria modernità se solo pensiamo al tributo che l’Italia ha spesso
pagato perdendo i suoi giovani soldati nelle tante zone di guerre dove peraltro erano andati in nome della pace e della solidarietà in diversi  momenti della nostra storia nazionale. E’ giusto ricordarli tutti, anche se per la maggior parte di noi restano solo nomi, perché al di là della facile retorica in cui è possibile cadere, contribuiscono a sancire quanto, con il loro impegno nei rispettivi corpi,  importante sia il valore della democrazia, del dialogo e del rispetto tra i popoli, anche e soprattutto nella diversità profonde della propria cultura e della propria civiltà, ed è grazie a manifestazioni come
quelle del IV Novembre che segnano un ponte ideale con la festa del 2 Giugno che ciascuno può   ribadire che siamo tutti chiamati allo stesso modo, ognuno compatibilmente con il ruolo sociale che ricopre, a tutelare il rispetto per l’altro, quale straordinario atto per evitare di rendere vano il sacrificio di chi ha perso la sua vita in nome e per conto delle più sacre forme di libertà di cui oggi godiamo e di cui ci riempiamo la bocca storpiandone il valore intrinseco. Offriamo loro l’alloro che storicamente la tradizione ci ha insegnato riservare ai poeti, agli imperatori ai guerrieri vittoriosi ed a
quanti si sono distinti per coraggio e spirito di autentica fratellanza quali costruttori di pace, perché hanno saputo concretamente mettersi al servizio della società fino all’estremo sacrificio.
A congedo di questo articolo, non possiamo non fare nostre le parole che uno spot che la rete ammiraglia della Rai sta trasmettendo in questi giorni proprio in a ricordo del IV Novembre, per dire ai militari tutti impegnati  sui fronti di guerra per portare la pace .
Grazie ragazzi.........

Mimmo Palummieri










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