lunedì 23 settembre 2024


22/04/2016 18:41:27 - Manduria - Cultura

Capogrosso, in questo lavoro edito da Filocalia, traccia un interessante parallelo: avendo come sfondo gli eventi che caratterizzarono il panorama nazionale, si sofferma anche sull’evoluzione della vita politica e amministrativa locale, raccontando la propria vita e il proprio impegno in quel periodo

 
E’ il suo undicesimo libro. Quasi un record per chi non è autore di professione: lui, nella vita, è stato, per oltre trent’anni, operaio delle acciaierie dell’Italsider. Ma è sempre stato impegnato su più fronti: in primis quello politico e quello sindacale. Con il “pallino” dello sport, in particolare il calcio e il ciclismo. E con due passioni: il “grande Torino” (ai granata ha dedicato uno dei suoi libri, “Superga e i ragazzi del ‘49”) e la Spal del mitico presidente Paolo Mazza (al quale dedicherà il prossimo libro, in uscita a ottobre).
Cavaliere del lavoro, Pietro Capogrosso si è soffermato, nell’ultima pubblicazione, ad analizzare gli anni ’70, da lui definiti, nel titolo, “Anni terribili”. Furono gli anni del terremoto in Friuli, del rapimento e dell’uccisione dello statista Aldo Moro e, proprio verso lo scadere del decennio, anche della bomba alla stazione di Bologna.
Capogrosso, in questo lavoro edito da Filocalia, traccia un interessante parallelo: avendo come sfondo gli eventi che caratterizzarono il panorama nazionale, si sofferma anche sull’evoluzione della vita politica e amministrativa locale, raccontando la propria vita e il proprio impegno in quel periodo. Un libro in cui passa ai raggi X le proprie scelte, in cui riconsidera i suoi ideali, non esitando a rimarcare le delusioni per alcuni errori di valutazione commessi.
Un libro di storia locale, prezioso per rivalutare il passato prossimo alla luce del presente, che è stato presentato dal giudice Giuseppe Tommasino e dall’editore Vittorio Basile.











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