lunedì 23 settembre 2024


12/07/2016 08:51:00 - Manduria - Cultura

L’intagliatore dà vita ad un universo popolato di figure gaie e colorate, che vanno spesso a formare composizioni più o meno articolate

Sta per chiudere i battenti la mostra “I colori del legno”, centrata sulla produzione artistica di Tonino Brunetti e allestita nella meravigliosa chiesa dello Spirito Santo, a cura dell’associazione socio-culturale “Don Luigi Neglia” di Manduria.
Varcando la soglia del maestoso edificio sacro, si possono ripercorrere le fasi salienti dell’opera dell’artista manduriano, che ha deciso di esporre solo una piccola, ma comunque rappresentativa, selezione della sua produzione, che appare subito estremamente originale, sia sul piano tecnico che formale.
Partendo da bozzetti realizzati in gran parte dall’altro valente artista manduriano, Toto Dinoi (con cui Brunetti collabora dagli anni ’80), l’intagliatore dà vita ad un universo popolato di figure gaie e colorate, che vanno spesso a formare composizioni più o meno articolate. Si consideri, in questo senso, il maestoso presepe che è collocato in fondo allo spazio espositivo: esso stupisce per la varietà dei personaggi e dei legnetti multicolori che ne delineano le sagome.
Non è difficile intuire come alla base di queste opere vi sia un’immaginazione vivace, quasi infantile, che conserva miracolosamente intatte la sua freschezza e la sua perenne vitalità. Proprio per questo, le figurine di Brunetti sembrano sottrarsi allo scorrere del tempo e collocarsi in una dimensione magica, in cui non esiste dramma.
Si direbbero il frutto di un momento di distacco dell’artista (e del suo collaboratore) dai problemi di questo mondo, per lasciare finalmente spazio ad una spensieratezza fanciullesca.
A supportare questo volo dell’immaginazione c’è una manualità assolutamente collaudata, risultato di un impegno trentennale, che qualifica l’opera di Tonino Brunetti come ben più che artigianale.
Riuscitissimi, sia nella parte ideativa che in quella esecutiva, i pannelli di legno intagliato ed intarsiato, che ospitano i soggetti più vari. Segnaliamo in particolare la serie delle simboliche “scacchiere”, sulle cui superfici campeggiano araldicamente le principali figure del gioco: re, regina, cavaliere, torre, ecc. Dalle figure realizzate da Brunetti si può risalire al loro fondo disegnativo, all’originaria bidimensionalità del bozzetto, cui l’intagliatore rimane fedele anche nelle creazioni di più spiccata plasticità.
Altro punto qualificante delle opere è naturalmente il colore, sempre ben calibrato e talora anche sfumato, per quanto può concederlo l’intarsio dei legnetti.Pensiamo alla composizione con i ciclisti, a quella con il motociclista e, infine al pannello con la nave, che solca un mare dalle onde alte e multicolori, un autentica gioia per gli occhi.
[Segnaliamo agli interessati che l’esposizione è ancora visitabile su prenotazione, chiamando il 329/7509299. Per contattare direttamente l’autore si può invece chiamare il 329/1818069]
 
Nicola Morrone










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