lunedě 23 settembre 2024


06/07/2017 06:17:03 - Manduria - Cultura

Circa 150 fra pezzi di corredi funerari, vasi (alcuni ancora integri) e frammenti di utensili da cucina in ceramica, che risalirebbero al III-II secolo avanti Cristo

Nuove preziose testimonianze di epoca messapica continuano a venire alla luce dagli scavi della tomba di via della Cittadella: circa 150 fra pezzi di corredi funerari, vasi (alcuni ancora integri) e frammenti di utensili da cucina in ceramica, che risalirebbero al III-II secolo avanti Cristo.

Dopo alcuni giorni di sospensione dei lavori, gli operai della ditta specializzata di “0S25 Tarentini” di Gregorio Tarentini, sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologica (la direzione scientifica viene seguita dalla dott.ssa Laura Masiello, mentre scavo lo segue sul campo l’archeologo Gianfranco Dimitri), hanno ripreso gli scavi nella tomba scoperta mentre veniva eseguito un saggio del sottosuolo, propedeutico alla posa in opera di tubazioni della rete idrica. Saggio necessario in quanto la zona in oggetto è attigua al parco archeologico della città e, quindi, all’ampia area ricchissima di reperti della civiltà messapica.

La settimana scorsa nella tomba, poi trasformata in cisterna, furono trovati frammenti di vari oggetti, ma non resti di deposizioni funerarie. Ieri i lavori di scavo sono ripresi e, questa volta, il sottosuolo è stato sicuramente più “fecondo”. Sono stati trovati circa 150 pezzi di oggetto di epoca messapica, provenienti dal contesto urbano o necropolare. Certamente, in quell’area esisteva un nucleo insediativo messapico. Nella cisterna ricavata alla base della tomba furono gettati vasi e oggetti che i nuclei familiari probabilmente non utilizzavano più. Fra questi anche oggetti in ceramica nera, che venivano usati per la cottura degli alimenti.

Reperti che saranno ora ripuliti e schedati: si spera possano essere esposti nel museo della civiltà messapica, che dovrebbe riaprire nella seconda metà di luglio.

«Resta un ultimo step prima della riapertura» annuncia l’assessore alla Cultura, Cosimo Lariccia. «La Soprintendenza ci ha chiesto di stampare le descrizioni degli oggetti che saranno esposti nelle varie teche e alcuni totem. Ora effettueremo una indagine di mercato e, poi, affideremo i lavori. Contiamo di essere pronti prima della fine del mese di luglio».

Intanto da qualche giorno l’Amministrazione comunale ha affidato la riapertura del Parco archeologico a due signore assunte attraverso il Reddito di Dignità. A loro il compito di aprire il cancello e rendere così visitabile gratuitamente l’area dalle 9 alle 12 del mattino, nonché dalle 16 alle 20 della sera, tutti i giorni dal martedì alla domenica.

I turisti che intendono avvalersi delle guide, invece, potranno rivolgersi a Confguide o alle altre associazioni presenti sul territorio, con un costo per ogni visitatore da concordare.











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