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23/10/2018 10:41:33 - Manduria - Cultura

Le emozioni alla riapertura del vecchio teatro, chiuso ormai da trent’anni

Un viaggio fra i ricordi, ormai sbiaditi, di un cine-teatro, il Candeloro, splendida cornice di eventi culturali e di manifestazioni canore a risonanza nazionale, che chiuse i battenti poco meno di trent’anni fa. Un salto a ritroso nel tempo, per scoprire come la città messapica sia stata, nella prima parte del secolo scorso, ricca di cinema, teatri e arene (se ne conteranno complessivamente nove), a testimonianza di una vitalità culturale eccezionale.

Non una semplice mostra, quella promossa dalla sezione di Manduria di UniTre e curata da Vincenzo Stranieri su “Il cine-teatro a Manduria nel ‘900”, che ha consentito di “rispolverare” pagine della storia culturale della città messapica e che permetterà a tanti nostalgici manduriani di “riappropriarsi”, seppur per qualche minuto, dei corridoi esterni del teatro Candeloro (riaperto per l’occasione), arricchiti dalla mostra di articoli e di locandine d’epoca che ci riferiscono di eventi e che di riflesso narrano anche l’evolversi del costume della società, decennio dopo decennio.

Una storia che parte dalle notizie del primo teatro manduriano, il teatro Verdi, già attivo nel 1903 (o, secondo altre fonti, anche nel 1901), e poi si snoda attraverso una escalation di fermenti culturali (caratterizzati da aperture e chiusure periodiche di cinema, teatri e arene), che però, a differenza delle favole che si rispettano, non ha un lieto fine. Da quando, sei anni fa, anche l’Ideal di piazza Garibaldi ha chiuso i battenti, Manduria non dispone più di cine-teatri, eccezion fatta per due strutture a livello parrocchiale.

La mostra è stata presentata l’altro ieri sera nella chiesa di San Leonardo, insufficiente a contenere la curiosità, mista a nostalgia, di tante generazioni di over 40. La cerimonia è stata aperta da un intervento della presidente della sezione di Manduria di UniTre, Maria Antonucci Rochira. Poi è stata la volta di Vincenzo Stranieri, anch’egli socio UniTre, che ha proposto una ricca e dettagliata relazione sulle vicende, caratterizzate da alti e bassi, dei cinema e dei teatri manduriani, dal ‘900 e sino al 2012. Una ricostruzione che è potuta avvenire anche grazie alla notevole documentazione custodita dalla biblioteca “Marco Gatti”: giornali d’epoca, nonchè locandine e manifesti di spettacoli ed eventi in genere.

«E’ una mostra che dedico alla memoria di Michele Greco, a lungo bibliotecario della “Marco Gatti”, il quale ha avuto la lungimiranza di raccogliere e custodire per anni questo materiale che per tanti altri poteva sembrare inutile o ingombrante» le parole di Vincenzo Stranieri.

Sono poi intervenuti Sisto Sammarco, che si è soffermato sull’evoluzione del linguaggio utilizzato sulle locandine che pubblicizzavano i film, e il presidente nazionale di UniTre, Gustavo Cuccini.

Una targa è stata consegnata a Graziella Candeloro, la più longeva degli eredi proprietari dell’omonima struttura, mentre la mostra è stata inaugurata da Maria Gabriella Candeloro, che, all’età di 8 anni, fu la madrina dell’inaugurazione del teatro.











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