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05/11/2018 09:19:23 - Manduria - Cultura

Il programma della pregevole iniziativa della sezione ANSI di Manduria. La mostra documentaria dei profughi Trentini a Manduria

 

A 100 anni dall’arrivo in Puglia dei profughi trentini della Grande Guerra nel tentativo di recuperare una memoria condivisa delle relazioni intercorse tra popolazioni lontane, venute tra loro in contatto, tra indicibili sofferenze, durante i tragici accadimenti della Grande Guerra.

La sezione ANSI di Manduria, intitolata alla memoria del carabiniere Antonio Dimitri, promuove una meritoria iniziativa culturale: “rispolverare” una pagina di storia che ha coinvolto la città messapica poco più di un secolo fa.

Profughi: parola quanto mai presente nel nostro vocabolario attuale. Sono tante le popolazioni che, anche al giorno d’oggi, devono abbandonare la propria casa e i propri affetti per fuggire da guerre, carestie e violenze di ogni genere. Con l’entrata in guerra dell’Italia nel maggio 1915 anche molti trentini vissero questa difficile e drammatica esperienza essendo costretti ad abbandonare i loro paesi natali. Dalle Alpi, quindi, alle Murge e al Salento: la Puglia seppe accogliere i profughi Trentini.

La sezione ANSI di Manduria, guidata dal suo presidente Giuseppe Attanasio, ha organizzato, per sabato prossimo, un convegno su questa pagina della Grande Guerra: si svolgerà, a partire dalle ore 9.30, presso l’auditorium dell’istituto “Einaudi” di Manduria. Dopo i saluti delle dirigenti scolastiche dell’istituto tecnico, Elena Silvana Cavallo, e del liceo classico e scientifico, Maria Maddalena Di Maglie, sono previste due relazioni: quella di Giuseppe Pio Capogrosso, avvocato, studioso di storia locale, redattore presso “Nuovo Monitore Napoletano”, e quella di Francesco Altamura, cultore e docente di Storia contemporanea presso l’Università di Bari.

Scelta estremamente felice, in quanto i due illustri relatori hanno già compiuto degli studi sulla vicenda dei profughi Trentini in Puglia. Il docente universitario Francesco Altamura ha infatti pubblicato il libro “Dalle Dolomiti alle Murge  – Storie delle popolazioni di Primiero e Vanoi sfollate in Puglia nel 1916.”. Questo volume si occupa delle popolazioni del Primiero e del Vanoi. Qui l’ordine di sgombero giunse il 26 maggio 1916, sotto l’incedere della Strafexpedition. Oltre 1600 persone furono portate in Puglia dove il clima torrido, la mancanza d’acqua e alcuni folcolai epidemici, oltre a rendere estremamente dolorosa l’esperienza del distacco dalla propria terra, furono spesso causa di morte.

«Fra i nomi e le date che ripercorrono la storia della famiglia Domenico Weiss, ne spicca uno particolare: Mandurino Weiss» è riportato nel libro del docente universitario Francesco Altamura. «Ci ho messo un po’, ma poi ho capito: Mandurino, nato il 17 giugno 1916, nato cioè a Manduria, in un campo profughi della provincia di Taranto, nel mentre 100 anni fa la sua famiglia si ritrovava sfollata dal Trentino qui in Puglia».

L’avvocato Giuseppe Pio Capogrosso ha pubblicato parte dei risultati del suo approfondimento proprio su Manduria Oggi, alcuni anni fa.

«Sebbene non siano note vittime civili della guerra, Manduria conobbe l’esperienza degli esuli e degli sfollati, giunti dal Trentino, dal Friuli e dal Veneto nei primi anni di guerra e dopo la rotta di Caporetto dell’ottobre 1917» scrisse l’avv. Capogrosso. «Da testimonianze raccolte, sembra che molti di essi siano stati ospitati in città, nei locali del convento delle Servite di via Padre Ludovico Omodei. Sono vicende riguardanti la sorte delle popolazioni dei centri di confine nella guerra '15-'18: paesi che trovandosi in territorio austriaco e poi italiano con l’avanzare del fronte, o addirittura nella “terra di nessuno” tra le linee nemiche, subirono dapprima la deportazione degli abitanti nei campi profughi di Mitterndorf, in Austria ad opera degli austroungarici e, successivamente, con l’arrivo degli italiani il trasferimento a Manduria, e in altri centri dell’Italia».

Giuseppe Attanasio e gli altri soci ANSI arricchiranno questa iniziativa culturale con una chicca: una mostra documentaria sulla presenza dei profughi Trentini a Manduria. Foto che saranno inviate proprio dai Comuni di provenienza dei profughi. La mostra sarà allestita in una delle strutture che li ospitò: l’ex convento delle Servite. Sarà visitabile a partire da domenica prossima.

Tale evento culturale gode del patrocinio del Comune di Manduria, della Regione Puglia, dell’Università di Bari, dell’Associazione Nazionale Combattenti di Manduria e dell’ANSI nazionale. A questi enti, per l’allestimento della mostra,  si sono aggiunti i due comuni trentini di Canal San Bovo e di Primiero e l’associazione “Merlocoderloenterprise”.

 











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