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28/03/2019 10:21:35 - Manduria - Cultura

Gli studenti mini-guide del liceo che, supportati dalle loro docenti, hanno accolto i visitatori, offrendo loro un percorso cronologico tra i ritrovamenti di ceramiche di produzione locale e di importazione esposti

Sabato 23 e domenica 24 marzo, in occasione delle “Giornate Fai di Primavera”, il Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica delle belle arti e del paesaggio delle province di  Brindisi, Lecce e Taranto, nonché con gli allievi apprendisti ciceroni del liceo De Sanctis-Galilei di Manduria, ha organizzato una manifestazione dedicata alla riscoperta del patrimonio storico, artistico e culturale del territorio manduriano, attraverso l’apertura straordinaria della mostra “Manduria. Terra di Messapi”, allestita nei locali dell’antico convento degli Agostiniani in via XX settembre.

L’appuntamento, che ha richiamato un incredibile numero di visitatori in sole 48 ore, ha rappresentato un'occasione straordinaria di incontro tra persone di età, interessi, provenienza diversi, unite dal desiderio di conoscere luoghi eccezionali del proprio territorio, spesso inaccessibili ed eccezionalmente visitabili, grazie all’impegno sinergico del soprintendente, arch. Maria Piccarreta, del funzionario territoriale archeologo, dott.ssa Laura Masiello, di tutto il personale operante nel Museo messapico, del dirigente scolastico del liceo manduriano, prof.ssa Maria Maddalena Di Maglie, al fine di sostenere la tutela e la valorizzazione del territorio, educando le nuove generazioni al valore del patrimonio d'arte e natura attraverso una formula di partecipazione attiva alla sua cura.

Anima dell’evento, in ultimo, gli studenti mini-guide del liceo che, supportati dalla prof.sse Irma D’Auria, Rosa Anna Melpignano e Rosanna Moscogiuri, hanno accolto i visitatori, offrendo loro un percorso cronologico tra i ritrovamenti di ceramiche di produzione locale e di importazione esposti, presentando oggetti e utensili  utilizzati dalle popolazioni messapiche e rinvenuti soprattutto nelle sepolture come corredo funebre, contribuendo all’importante missione di custodire e diffondere il patrimonio locale e risvegliando allo stesso tempo l’impegno civile della comunità.

A cura di Viola D’Abramo, Silvia Lamusta, Filomena Ludovica

 











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