mercoledì 25 settembre 2024


02/09/2021 17:55:16 - Manduria - Cultura

«Il bene culturale ha la missione di attrarre: che possa essere così anche per la biblioteca “Marco Gatti”? E’ però necessaria la catalogazione dell’intero patrimonio librario secondo i sistemi più aggiornati»

«Ma, a che cosa servono i Beni Culturali?

È una domanda che ci facciamo spesso e che, il più delle volte, nasce da una dissonanza rispetto al sentire del nostro interlocutore, reale, virtuale o istituzionale che sia. Già, perché il più comune sentire sembra oggi assegnare al bene culturale una precisa missione: quella di attrarre. Che siano turisti o elettori, veri o presunti, il bene culturale deve offrire ai loro occhi una immagine attraente, affascinante se possibile, e, in conseguenza di ciò, produrre: denaro o consenso che sia. È una visione questa che, discesa “per li rami” dalle superne stanze del Ministero dei Beni Culturali (MIBACT, ora MIC) sino a quelle di Soprintendenze ed Amministrazioni locali, assegna al bene culturale un valore solo se corredato o “corredabile” di effetti speciali. Quale sia poi la reale consistenza di tale bene, se esso sia in salute, perfettamente conservato, con previdenza preservato da piccole e grandi calamità, opportunamente incrementato e valorizzato nelle sue potenzialità, a molti interessa molto, ma molto, poco.

Che possa essere così anche per la nostra “Marco Gatti”? Inglobata in una visione utilitaristica, pretesto, strumento e sede di operazioni di immagine? Certo, tutti abbiamo ben presente la necessità di svecchiare e valorizzare presso il grande pubblico l’immagine della Biblioteca, promuovendone la fruizione da parte di un’utenza composta non soltanto da studiosi e studenti. E l’Archeoclub ha pensato tutta una serie di iniziative funzionali a tale scopo. Iniziative che i volontari di Archeoclub potranno realizzare col coinvolgimento delle varie associazioni culturali e dei tanti che, a titolo personale, offrono alla città un contributo di conoscenza e di bellezza. Tuttavia, nemmeno per un momento dovremo dimenticare che la Biblioteca civica, ad oggi, non possiede alcuno dei requisiti atti ad inserirla nel Polo Regionale delle biblioteche di eccellenza, a partire da quel requisito primario che è la catalogazione dell’intero patrimonio librario secondo i sistemi più aggiornati, a partire dall’altro requisito fondamentale che è la presenza di un Bibliotecario professionista.

Vi è un “mantra” che da alcuni mesi scandisce le nostre giornate ed è "rivoluzione digitale", indicata come motore di innovazione e sviluppo. Ebbene, questa rivoluzione deve investire anche le biblioteche (lo sta già facendo, per la verità, molto all’estero, poco in Italia), rendendole davvero aperte alla più ampia fruizione possibile, semplificando le operazioni di consultazione e prestito, consentendo una diversificazione delle sue funzioni. Ciò richiede un forte investimento in termini  di risorse (umane, finanziarie, strumentali), una chiara individuazione degli obiettivi, continuità di programmazione nel lungo periodo. Questa consapevolezza deve animare tutti coloro che, al pari dei volontari di Archeoclub, vogliano, con umiltà ma con determinazione, ciascuno per la propria parte, mettersi al servizio della “Marco Gatti”.

Altro che effetti speciali!

 

Archeoclub Manduria











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