martedì 24 settembre 2024


21/11/2021 07:54:04 - Manduria - Attualità

Una prima interruzione programmata c’è stata a settembre, la seconda ad ottobre e, ora, commercianti e residenti resteranno senza energia elettrica ancora mercoledì prossimo. Le vie interessate

«Tutto ha un limite: non possiamo più tollerare queste ormai cicliche interruzioni della fornitura dell’energia elettrica, che provocano disagi ai residenti e danni economici agli esercizi commerciali».

La gente che abita nell’area della chiesa di Sant’Angelo (e più precisamente nelle vie Primo Maggio, Bell’Acqua; Galiano, Lizio Idomeneo, Casaburi, Toselli, Ruggero Normanno, Gorizia, Monte San Gabriele, nonché piazza Sant’Angelo) è stanca di dover subire le sempre più frequenti interruzioni della fornitura di energia elettrica, operate dall’ente erogatore per consentire dei lavori sulla rete.

Negli ultimi due mesi le interruzioni, in queste stesse vie, sono già tre: la prima si è verificata nel mese di settembre, la seconda nel mese di ottobre e la terza avrà luogo mercoledì prossimo. L’energia elettrica salta nelle primissime ore della mattina, per poi ritornare, quando va bene, nel pomeriggio inoltrato, al termine dei lavori.

Tutto ciò provoca disagi alle famiglie e danni economici di non poco conto agli esercizi commerciali, molti dei quali sono costretti a sospendere l’attività, oppure a dover noleggiare un gruppo elettrogeno per far fronte alla mancanza di energia. Non solo: la scuola “Marugy” ha dovuto chiudere i battenti nella giornata della mancata fornitura di ottobre e dovrà rifarlo anche mercoledì prossimo.

«Perché non programmare tutti questi interventi in un’unica giornata, facendo intervenire più squadre di operai?» si chiedono i residenti in questa zona. «Essendo lavori programmati per tempo, è assurdo dover costringere la gente a restare senza energia elettrica per tante ore in tanti giorni differenti. Un’altra alternativa potrebbe essere quella di intervenire nelle ore notturne, quando la gente dorme e gli esercizi commerciali sono chiusi. Non è possibile andare avanti in questo modo: bisogna avere rispetto della propria utenza, evitando di creare disagi e danni economici».

Nella zona è stata già avviata una petizione e, molto probabilmente, i residenti si rivolgeranno ad un’associazione che tutela i consumatori per verificare la possibilità di avviare un’azione legale.











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