martedì 24 settembre 2024


19/12/2021 11:38:02 - Manduria - Attualità

Il cortometraggio tratto dal libro “Il bimbo n° 1337 diventato uomo” è diretto dal regista Gino Brotto

Diventa un cortometraggio il manoscritto di Claudio Cosimo Carrozzo “Il bimbo n° 1337 diventato uomo”. Questa mattina sono iniziate le riprese, dirette dal regista Gino Brotto.

«Il libro racconta di un bambino, sopravvissuto allo sterminio degli ebrei, che ha saputo riprendere in mano la sua vita dedicandosi al Teatro, ma conservando dentro di sé le cicatrici legate ai momenti bui ad Aushwitz» afferma l’autore nella prefazione del libro. «Sono un commerciante, sottolineo che non sono uno scrittore, ma grazie alla mia passione per il cinema e il teatro, ho trovato la giusta ispirazione per scrivere questo racconto. Sono da sempre un grande appassionato della storia legata alla Shoah, fin da bambino mi appassionavano i racconti di chi aveva vissuto quei momenti, e ancora oggi provo le stesse emozioni. Un giorno mi proposero di svolgere una partecipazione, in un importante cortometraggio, nel quale avrei dovuto interpretare un importante esponente tedesco, legato fortemente al Reich Nazista, durante la Seconda guerra mondiale. E nei giorni successivi a questo evento, ho trovato l’ispirazione che mi ha spinto a scrivere questo racconto, ripercorrendo le gesta crudeli che i nazisti misero in atto contro gli ebrei. Spero che questo racconto possa mantenere vivo nella memoria del lettore, il ricordo delle tante vittime che questo tragico evento ha portato via, restituendo la vita e la dignità a tutte le persone che come Gioele hanno provato, sulla propria pelle, tanta sofferenza ma comunque ce l’hanno fatta».

Si tratta di un libro che si fa leggere tutto d’un fiato, che racconta la storia immaginaria di Gioele, ispirata, purtroppo, all’esperienza drammatica dei tanti bambini che hanno conosciuto l’orrore della Shoah. In questo caso, Gioele risce a sopravvivere al campo di concentramento, ma la sua vita continuerà ad essere intensa, caratterizzata da presenze mistiche ad altre esperienze dolorose. Per Gioele, però, Claudio Cosimo Carrozzo riserva un finale lieto: la passione per il teatro e l’incontro con una donna che aveva conosciuto, da bambina, nel campo di concentramento. Un incontro inizialmente di ricordi dolorosi, ma che poi darà origine ad una storia d’amore fra i due anziani sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti.

Vi proponiamo alcune foto delle primissime riprese in corso stamani, nell’attesa, dopo aver letto il volumetto (in vendita su tutte le principali piattaforme on line), di vedere la trasposizione in cortometraggio, che sarà frutto dell’intesa collaudatissima fra l’autore Claudio Cosimo Carrozzo e il regista salentino Gino Brotto.











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