«Si tratta di istituire ed attivare un Servizio Giustizia più vicino alla cittadinanza che, appunto per fruire dei servizi, deve raggiungere più interlocutori e spesso lontani»

In riferimento all’esito dei lavori del Consiglio comunale di ieri pomeriggio, riceviamo, e pubblichiamo, una nota della consigliera comunale Loredana Ingrosso.

«Nel Consiglio comunale di ieri ho votato favorevolmente al protocollo di intesa tra il Comune di Manduria, la Regione Puglia e il Tribunale di Taranto per la costituzione di un Ufficio di Prossimità del Comune di Manduria in quanto si tratta di istituire ed attivare un Servizio Giustizia più vicino alla cittadinanza che, appunto per fruire dei servizi, deve raggiungere più interlocutori e spesso lontani.

Mi preme comunque, come ho già fatto in Consiglio, approfondire alcune cose: fra i requisiti per partecipare all’Avviso uno dei primari consisteva nella soppressione a seguito della riforma operata con i Decreti legislativi n. 155 e n. 156 del 2012 di uno più uffici giudiziari competenti per il territorio del Comune e questo ultimo in particolare portò alla soppressione di quattro uffici quello di Grottaglie, Manduria, Martina Franca e San Giorgio Ionico. Secondo un documento ufficiale redatto dal tribunale ordinario di Taranto il 17 marzo 2021 il Giudice di Pace di Manduria è stato soppresso a causa delle gravissime problematiche connesse alla carenza di personale amministrativo e come anche più spesso dichiarato dalla difficoltà di sostenerne le spese.

La graduatoria dei Comuni che hanno risposto all’avviso suddetto, approvata con deliberazione della giunta regionale pugliese, ufficialmente inserisce anche il Comune di Manduria al 14 posto e va bene, ma la mia riflessione è più nel dettaglio: mentre

il comune di Faggiano (sempre provincia di Taranto) ha partecipato con una un’Unione di Comuni corposa (Carosino, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Roccaforzata, San Marzano di San Giuseppe e Sava), Manduria ha concorso da sola.

Bene tengo particolarmente ad esortare ancora una volta di non trascurare l’importanza della rete in quanto strumento essenziale che facilita la possibilità di per poter affrontare le criticità, senza perdere flessibilità, rapidità e creatività perchè ovviamente consente una combinazione di più conoscenze, esperienze, tecnologie, stili di comunicazione e capitali, non solo finanziari ma anche relazionali e intellettuali. In sintesi la rete in passato avrebbe consentito di far fronte facilmente alle problematiche che hanno portato alla soppressione dell’Ufficio di Pace e ad oggi avrebbe snellito e meglio garantito l’autosostentamento di questo importante servizio dell’ufficio di prossimità.

Nel 2021, in cui quotidianamente sbandieriamo nuove opportunità che provengono dall’Europa, l’incapacità di fare rete significa assolutamente sbarrarsi le porte per qualsiasi obiettivo di sviluppo e di accesso ai fondi».