martedì 24 settembre 2024


08/02/2022 07:49:39 - Manduria - Attualità

I giudici amministrativi hanno accolto le tesi degli avvocati Antonio Casto e Maria Luisi Avellis

L’ecocentro di San Pietro in Bevagna non può essere realizzato in località Acquarone: lo ha deciso il Tar Puglia, sezione di Lecce, con sentenza, accogliendo il ricorso di alcuni cittadini proprietari o utilizzatori di abitazioni poste in prossimità del sito individuato per la costruzione dell’opera.

Il Tribunale Amministrativo ha infatti accolto la tesi del collegio difensivo dei ricorrenti, formato dagli avvocati Antonio Eugenio Casto e Maria Luisa Avellis che, sulla sorta di una completa relazione tecnica a firma del consulente di parte, architetto Andrea Casto, avevano sollevato una serie di vizi degli atti posti a base del contratto per la realizzazione dell’ecocentro, tra cui l’assenza della necessaria variante urbanistica. Proprio al fine di rimediare in maniera posticcia alla carenza istruttoria, già emersa in sede cautelare con la sospensiva ai lavori, l’Amministrazione Pecoraro aveva tentato di adottare una variante in corso di giudizio, non riuscendovi per il voto contrario espresso in Consiglio comunale anche da alcuni componenti della maggioranza.

«Il TAR ha pienamente vagliato la controversia ed accolto la nostra tesi difensiva sin dalla fase cautelare con la sospensione dei lavori», riferiscono gli avvocati Casto e Avellis, «scongiurando la realizzazione di un’opera che, così come progettata, non avrebbe risolto il problema dei rifiuti a San Pietro, creando piuttosto gravi criticità a tutti i residenti della zona, nonchè ai turisti interessati al percorso naturalistico del GAL».

Nei mesi scorsi, ricordiamo, era stata promossa una petizione con la quale numerosi cittadini chiedevano a gran voce al sindaco di non realizzare l’ecocentro nella località a suo tempo individuata.











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