martedì 24 settembre 2024


12/05/2022 09:42:19 - Manduria - Attualità

«Ma nell’area di masseria Marina, per tutelare la sottostante Regionale 8 da sia pure improbabili esondazioni, va verificata, in sede esecutiva, la permeabilità del substrato su cui poggia il materasso disperdente essendo insufficienti i dati sperimentali locali»

Nell’articolo dibattito sulle ultime novità relative all’iter del costruendo depuratore consortile, riceviamo, e pubblichiamo, un intervento del prof. Mario Del Prete. Eccolo.

«Ogni ritardo nell’attivazione del nuovo ciclo depurativo è un grave danno all’ambiente del territorio di Manduria per una situazione sempre più compromessa da un depuratore vecchio e mal funzionante che scarica nel sottosuolo liquidi inquinanti. Bisogna ricordare che il riutilizzo in agricoltura delle acque depurate e il recapito finale al suolo tramite strutture disperdenti è la soluzione tecnica che ha impedito lo scarico in mare con condotta sottomarina.

Questa soluzione necessita di un sistema di vasche di accumulo e distribuzione da posizionare a quote compatibili con quella del depuratore. Alle vasche di accumulo sono affiancati e comunicanti i materassi disperdenti, impropriamente chiamati trincee, con la funzione di trasmettere nel sottosuolo gli eccessi di reflui depurati non utilizzati  in agricoltura.

Senza queste strutture il sistema non funziona perché privo di recapito finale. Nell’area di masseria Marina, per tutelare la sottostante Regionale 8 da sia pure improbabili esondazioni, va verificata, in sede esecutiva, la permeabilità del substrato su cui poggia il materasso disperdente essendo insufficienti i dati sperimentali locali.

Altrettanto urgente, ma in ritardo, è la ristrutturazione della vasca di distribuzione a gravità dei reflui depurati e della rete irrigua.

Passando all’altro problema molto controverso dello scarico emergenziale, occorre sottolineare che non c’è stato alcun confronto con i progettisti per verificare altre soluzioni che abbiano maggior gradimento della gente. Bisogna infine tener presente che il contestato posizionamento a bassa quota del nuovo depuratore è stato conseguenza di un accordo di programma che prevedeva di attrezzare con acqua e fogna le marine di Manduria. Le popolazioni che utilizzano quel tratto di costa hanno subito e vivamente contestato la scelta dell’opera in prossimità del mare. Ora chiedono con fermezza che Regione e Acquedotto Pugliese siano coerenti ed onorino senza dilazioni l’accordo come peraltro impone la normativa europea».

 

Mario Del Prete











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